Violenze di Capodanno, altri due arresti in città. "Ora più agenti in città"

Entrambi minorenni. Il Viminale: "In arrivo 255 uomini. Ma l'immigrazione non c'entra"

Violenze di Capodanno, altri due arresti in città. "Ora più agenti in città"

Milano - Visionare e analizzare al microscopio le immagini estrapolate da filmati di massa che definire di fattura approssimativa è senz'altro riduttivo, districarsi tra decine di testimonianze spesso annebbiate da emozioni fortissime, attribuire reati a suon di perquisizioni-blitz, interrogatori e verbali quindi eliminare chi c'entra poco o addirittura nulla per poi stringere definitivamente il cerchio attorno a chi invece c'entra eccome. Dai fatti di Capodanno in piazza Duomo con i cinque episodi di stupro di gruppo e le 11 ragazze violentate sono stati trentasei giorni di indagini serratissime ma risolutive quelli della squadra mobile di Milano diretta da Marco Calì i cui investigatori si sono coordinati con i vertici del pool fasce deboli della Procura di Milano, l'aggiunto Letizia Mannella, il pm Alessia Menegazzo e l'inchiesta parallela svolta dal tribunale dei minori con il procuratore Ciro Cascone e la pm Ethel Matilde Ancona.

Sale quindi a quattro il numero dei giovani arrestati per i fatti di Capodanno con i due arresti messi a segno dalla Mobile che ieri ha concluso l'inchiesta, proprio in concomitanza con il tanto atteso arrivo a Milano del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che, a palazzo Diotti, accompagnata dal capo della polizia Lamberto Giannini e insieme al prefetto Renato Saccone e al sindaco Beppe Sala, ha fatto il punto sulla recente esplosione di criminalità giovanile. Si tratta di due minori catturati a Milano, ovvero un 16enne senza fissa dimora e non accompagnato - ma che abitava in un appartamento nelle vicinanze della stazione Centrale insieme ad altri sei ragazzi connazionali - e un 17enne che risiede alla Comasina con i genitori. I ragazzi, entrambi originari dell'Egitto e incensurati (solo il più giovane, giunto a Lampedusa su un barcone ad agosto, aveva una segnalazione per reati legati all'immigrazione) sono accusati nello specifico di aver partecipato agli abusi subiti in Duomo da due ragazze tedesche di Mannheim riprese da un video mentre, in preda al panico più totale, piangono e chiedono aiuto, schiacciate contro una transenna da orde di ragazzi. Il più giovane è stato accusato e arrestato, anche per aver partecipato a una rapina messa a segno contro un'altra ragazza in via Torino con la minaccia di un coltello insieme a un gruppo di altri trenta ragazzi. Quindi, oltre che dello stupro delle due giovani tedesche, è stato riconosciuto anche tra gli autori del fatto forse più grave di quella notte, cioè la violenza sessuale di gruppo e la rapina ai danni della 19enne cremonese avvenuta in via Mazzini. Fatti, questi ultimi, per i quali il 16enne è stato però solo indagato.

«Non si sono fermati nemmeno di fronte all'evidente sofferenza patita dalle ragazze tedesche» scrive il gip del tribunale per i minori di Milano, Paola Ghezzi, nell'ordinanza nella quale parla anche di «gravissime e radicate lacune educative, sfociate in un atteggiamento di assoluta spregiudicatezza e indifferenza alle regole più elementari della civile convivenza» e di «mancato rispetto della dignità e della libertà personale di giovani donne in una serata di festeggiamenti nel centro della metropoli milanese». Sui fatti «gravissimi» di Capodanno a Milano e sulla «escalation di violenze» sotto la Madonnina, il ministro Lamorgese, pur parlando chiaramente di «disagio sociale giovanile» per il quale bisogna «lavorare anche sul tessuto sociale visto che la sicurezza si gioca su diversi livelli: prevenzione, repressione, ma non solo», ha poi commentato la vicenda delle aggressioni di Capodanno sotto la Madonnina precisando che questi fatti non vanno associati il discorso di una immigrazione incontrollata perché «le violenze avvengono anche da parte di cittadini italiani». Così lamorgese ha contestato la visione sostenuta dal centrodestra, secondo il quale le aggressioni sono riconducibili alla pratica della «Taharrush gamea», una pratica che significa letteralmente «molestia collettiva».


È in questo contesto che Lamorgese ha annunciato un aumento di organico per Milano, che «andrà ad aumentare nell'arco di pochi mesi fino a 255 uomini - ha detto il ministro -: 198 saranno della polizia, 150 alla questura di Milano, gli altri sono appartenenti ai carabinieri e alla Guardia di Finanza».

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