Da Visconti a Lattuada l'omaggio a D'Annunzio

Da Visconti a Lattuada  l'omaggio a D'Annunzio

Memento audere semper: ricorda di osare sempre! È sicuramente questo, tra i tanti motti coniati da Gabriele D'Annunzio, quello che meglio descrive lo spirito audace che guidò ogni pensiero e ogni azione del «Vate», come fu soprannominato, sia quando progettava eroiche imprese politico militari, sia quando si proponeva come esponente faro della letteratura e della cultura italiana. Come non ricordare il suo spericolato volo aereo di 1000 chilometri fin sui cieli di Vienna per lanciare volantini propagandistici che inneggiavano alle glorie della nazione italiana e all'imminente fine del nemico Impero austro-ungarico, oppure l'ardita spedizione armata che portò alla presa di Fiume, città non riconosciuta all'Italia nonostante la vittoria nella Prima Guerra, bollata quindi dallo stesso scrittore come «vittoria mutilata»? Come non rammentare il potente fascino che la sua figura eclettica e controversa ebbe sulla cultura italiana a cavallo tra '800 e '900, sia in ambito letterario, con la vasta opera di romanziere, poeta, drammaturgo e giornalista, sia sul costume dell'epoca, con la costante ricerca di una «vita inimitabile»? E poi le appassionanti storie d'amore con donne famose, prima fra tutte quella con Eleonora Duse, la maestosa residenza sul lago di Garda, il noto Vittoriale degli Italiani...
Per celebrare i centocinquant'anni dalla nascita dello scrittore pescarese, allo Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto 2), dal 26 al 30 ottobre, presso la Sala Alda Merini, la Fondazione cineteca italiana, in collaborazione con la Provincia di Milano, propone «Dannunziana», una rassegna cinematografica in omaggio alla figura del vate. Saranno proiettati due lungometraggi tratti da sue opere: «L'innocente», diretto nel 1976 da Luchino Visconti, e «Il delitto di Giovanni Episcopo», realizzato nel 1947 da Alberto Lattuada. Verranno inoltre presentati tre rari film muti, in versione restaurata: «Il volo su Vienna», breve documentario che racconta l'impresa compiuta dal poeta nel 1918; «La nave«, pellicola girata nel 1921 da Gabriele Maria D'Annunzio, detto Gabriellino, figlio dello scrittore e di Maria Hardouin di Gallese; e infine «Cenere», del 1916, tratto questa volta da una novella di Grazia Deledda ma che ha tra gli interpreti Eleonora Duse, la grande attrice teatrale, musa ispiratrice di D'Annunzio, nella sua unica interpretazione cinematografica.


La rassegna dannunziana si lega all'edizione 2013 del ciclo di appuntamenti «Intelligenze scomode del Novecento», sempre proposto allo Spazio Oberdan, che vuole rendere omaggio ad alcuni dei protagonisti più discussi della cultura e della politica del secolo scorso, e che quest'anno si è aperto proprio con un incontro riguardante D'Annunzio e proseguirà nei prossimi mesi affrontando altre due personalità di spicco assai dibattute quali lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti e il pittore Mario Sironi.

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