
La sinistra chiude gli occhi. Minimizza. Non vuol vedere i violenti, le minacce o i danni lasciati sul campo dalla manifestazione «per la Palestina» che sabato ha attraversato Milano, animata da una galassia di sigle di estrema sinistra e del sindacalismo di base, oltre che dal mondo giovanile arabo-palestinese. La rappresentazione auto-consolatoria è quella per cui «minoranze» scriteriate avrebbero rovinato «la festa» dei più. Ovviamente non è così. La manifestazione di sabato era intrisa fin dall'inizio di parole «malate», parole d'odio rivolte contro il governo e contro Israele.
Lo sa il centrodestra, che con Alessandro De Chirico (Fi) chiede un consiglio straordinario in sinagoga, ma forse lo sa anche il sindaco, che prova a battere un colpo, condannando le violenze, a costo di essere criticato dai suoi stessi alleati. «Milano - ha scritto ieri mattina il primo cittadino - ha assistito a un'altra manifestazione pro Pal. È evidente ormai a tutti che la sofferenza del popolo di Gaza è indicibile, ma le minacce al nostro presidente del Consiglio (Spara a Giorgia) sono intollerabili. Davvero intollerabili». «Era un corteo molto partecipato - ha detto Sala in seguito, in mattinata - e ovviamente c'erano diverse anime, tra cui anche un'anima particolarmente violenta». «Al di là di un po' di distruzioni e di danni, quella scritta nei confronti del presidente del Consiglio ha gettato una nebbia su tutto quello che poteva essere anche una giornata con un po' di senso».
Parole equilibrate, quelle del primo cittadino. Che non sono piaciute a tutti. Le ha criticate, per esempio, Carlo Monguzzi, il consigliere dei Verdi che sabato era in piazza: «Decine di migliaia di persone in un corteo lungo, appassionato e pacifico chiedono di porre fine al martirio dei palestinesi - ha premesso - Ma tutti parlano dei soliti 10 idioti che hanno fatto una scritta totalmente inaccettabile come Spara a Meloni». «Idioti - secondo Monguzzi - che nulla c'entrano con lo spirito del corteo e con la totalità dei partecipanti». «Anche il sindaco di Milano - prosegue poi - ha perso l'ennesima occasione per dire qualcosa di politicamente adulto». Analogo il giudizio di Davide Piccardo, ex coordinatore dei centri islamici di Milano, oggi direttore editoriale del sito islamico La Luce, che ha accusato Sala di «amplificare un episodio banale per screditare decine di migliaia di persone che hanno marciato a Milano contro il genocidio», e senza «prendere posizione».
Dall'altro lato, l'ex vicesindaco Riccardo De Corato, oggi deputato di Fdi, non è soddisfatto per ragioni opposte dalle parole di Sala. «Altro che nebbia come ha dichiarato oggi il sindaco. Le responsabilità di quello che è accaduto ieri durante il corteo ProPal sono chiare e precise e la Questura le ha individuate. Sono mesi che denuncio queste manifestazioni e, soprattutto, punto il dito sulle persone che vi partecipano. Mi auguro che la Procura, una volta ricevuta la normativa della Digos, arresti i sei responsabili dei gravi fatti avvenuti ieri in centro città».
Intanto, De Chirico prende l'iniziativa: «Un pezzo della maggioranza di centrosinistra a Milano - osserva - ieri ha festeggiato la Pasqua ebraica come si sarebbe fatto nel Milanistan, in un paese fondamentalista islamico. Con un corteo di violenza pacifista e antisemita». «Come promotore dell'intergruppo "Amici del Popolo ebraico e di Israele" - annuncia - sto raccogliendo le firme tra i consiglieri per organizzare una seduta straordinaria del Consiglio comunale nella Sinagoga centrale».
L'intergruppo si è formato a fine febbraio - dopo il rifiuto del sindaco di proiettare il colore arancione su palazzo Marino per ricordare i fratellini Bibas, ostaggi di Hamas - e vede la partecipazione di quasi tutta l'opposizione di centrodestra e di soli tre consiglieri della maggioranza di centrosinistra.
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