"Up, il mio film per bambini che si schiera dalla parte dei vecchi"

All'inaugurazione di Cannes Lasseter presenta il film di animazione in 3D che lancia un messaggio d’amore

"Up, il mio film per bambini che si schiera dalla parte dei vecchi"

Cannes - Per la prima volta un film di animazione (in alta tecnologia - 3D) ha aperto, fuori concorso, il Festival di Cannes. Ieri Up (Lassù), scritto e diretto da Pete Docter e Bob Peterson, ha confermato la qualità Pixar, l'azienda che ha alla testa John Lasseter. Ieri tutti loro erano alla prima per un film che ha per protagonista un vecchio vedovo, senza i figli che avrebbe voluto avere. Ed è da prevedere che, come è accaduto con Gran Torino di Clint Eastwood, sarà in testa negli incassi anche in Italia, dove i vecchi sono tanti e i giovani pochi, ma si finge che sia l'opposto.

Il personaggio di Up è un vecchio, per giunta un loser (fallito), secondo il linguaggio che film e telefilm hanno imposto anche in Italia. Infatti ha amato una sola donna, conosciuta da bambino, l'ha sposata e per lavorare ha venduto palloncini. Nello schierarsi dalla sua parte c'è un cambio di tendenza a Hollywood (la Pixar è associata alla Disney) e in Francia: il Festival di Cannes bada alle idee più che la Mostra di Venezia.

A proposito: a Venezia sarà in settembre Lasseter per il Leone d'oro alla carriera, premio deciso dal direttore della Mostra pur di avere Up al Lido. Ma il maggior prestigio di Cannes ha portato il film sulla Croisette ora, sebbene l'uscita europea del film sia autunnale. Così finiscono i bracci di ferro cominciati da chi il braccio l'ha di plastica...
Al pubblico di Cannes questi dettagli sono passati inosservati. Del resto anche la Francia ha «dimenticato» che la Pixar diede i tratti del suo presidente, Jacques Chirac, al cattivo di Ratatouille... Film e festival non sono manifestazioni neutre; sono armi del soft-power ed è per questo che all'origine del Festival di Cannes (1939) i suoi dirigenti erano diplomatici, non cinefili.

Piuttosto diplomatico si è rivelato anche Lasseter, che ha negato un intento ideologico di Up in linea col dopo-Bush, «visto che Pixar ci ha lavorato negli ultimi cinque anni». Consacrato dalla posizione dominante a Cannes e dal premio imminente a Venezia, che giunge a soli cinquantacinque anni, il regista e produttore ha badato a sottolineare che «Pixar è un'impresa di registi che decide con la sua testa, non con quella banchieri o dei manager, quali film fare». E la polemica con i dirigenti di Hollywood, non solo della Disney, è parsa evidente.

Infatti ha costantemente richiamato la sua azione all'insegnamento di Walt Disney in persona, non della Walt Disney Inc., che nell'ultimo decennio ha imbroccato quasi solo i film con la Pixar. Tanto perché non lo si prendesse per un «autore» alla maniera europea, ha aggiunto: «In ogni momento della loro lunga (anni e anni) lavorazione, i nostri film sono pensati per il pubblico». Ovvero non per chi li fa.

Ma non è mancato l'abile, quanto costante nella sua carriera, omaggio al modello rappresentato dal cinema di Hayao Miyazaki, regista di film di animazione che ha trovato riconoscimenti in Europa prima a Berlino e poi a Venezia, più che a Cannes. «Ogni volta che cerchiamo un'idea che non ci viene - ha detto Lasseter -, ci rivediamo un suo film». E in effetti la casa del pensionato di Up, che volando si sottrae alla demolizione, come lui si sottrae all'ospizio, evoca Il castello errante di Howl. Ma ci sono vari riferimenti alla storia del cinema nel gioiello commovente che è Up.

Ci sono i palloncini che sollevano la casa, sodalizio del più leggero dell'aria che ricorda Il palloncino rosso di Albert Lamorisse, che vinse il Festival nel 1956; «ci sono, in quelli del pensionato, che ha la voce di Ed Asner (interprete di una famosa serie tv, ndr), i tratti di un grandissimo attore di Hollywood», che lavorò bene anche in Italia: James Whitmore; ci sono, «in quelli dell'esploratore cattivo, il volto di Howard Hughes, il mento di Kirk Douglas, i baffi di Errol Flynn», come ammette Lasseter. Il Festival non potrà essere tutto a questo livello, ma col primo film ha giustificato l'edizione 2009.

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