Modello Milano. La metropoli globale che non vuole perdere la propria anima

I cantieri disegnano un nuovo orizzonte: dalla Scala al recupero dello scalo Farini

Modello Milano. La metropoli globale che non vuole perdere la propria anima
00:00 00:00

Un salto nel tempo di quindici anni e intorno a piazzale Loreto si radunerà il triplo degli abitanti che adesso vivono sui Navigli. Secondo gli ultimi dati disponibili dell'unità statistica del Comune, elaborati nel 2022 su base 2019, tra quindici anni Milano aumenterà la sua popolazione di 61.612 unità per arrivare a un milione e 483mila abitanti.

Così se con l'Expo Milano ha conosciuto un Rinascimento urbanistico e di immagine, che l'ha portata a diventare the place to be la stessa cosa sta avvenendo adesso con una serie di mega progetti che aumenteranno l'appeal e l'attrattività, anche economica del capoluogo. Indagini della Procura permettendo: al momento, infatti, sono fermi al palo circa 150 nuovi interventi per gli oltre dieci fascicoli aperti su altrettanti interventi.

Di nuovo il 2015 come data chiave. Sul terreno che ospitò i padiglioni dell'Esposizione universale si sta componendo pezzo dopo pezzo il puzzle di Mind, Milano Innovation District. Il nuovo polo dell'innovazione e delle scienze della vita capace di attirare 35mila persone al giorno nel 2027. Il quartiere, che si sviluppa su un'area di 1 milione di metri quadrati, ospita Human technopole: il polo di ricerca concentrato su biomedicina e genetica. Così l'Ospedale Galeazzi che viaggia su 15mila ricoveri annui e una media giornaliera di 1.200 pazienti, e il campus scientifico dell'Università Statale da 210mila metri quadri e un investimento di 458 milioni di euro. Entro il 2027 accoglierà oltre 18.000 studenti. Il trasferimento di Città Studi a Mind, innescherà a sua volta la riqualificazione di Città Studi firmata da Ottavio Di Blasi - ODB & Partners.

Un altro ateneo si rifà il look, trainando così il restyling di un intera area degradata, la Goccia Bovisa: il progetto del Politecnico prevede la realizzazione di un nuovo campus, su un'area di 105mila metri quadri, nella zona dei Gasometri su progetto dello studio Rpbw di Renzo Piano. Tra una decina di anni dovrebbe essere completata la rigenerazione dei 7 ex scali ferroviari: Greco Breda, Lambrate, Rogoredo, Porta Romana, Farini, San Cristoforo e Porta Genova) per un totale di 1,2 milioni di metri quadri di suolo.

Si parte dallo scalo Farini: il trasferimento di parte dell'Accademia di Brera è solo parte del progetto che prevede una nuova sede per le attività didattiche e di laboratorio negli ex fabbricati delle Dogane e delle Poste e la creazione di uno studentato da 400 letti, rispondendo a una pressante richiesta di posti da parte degli studenti fuori sede. L'area di circa 45 ettari tra la Stazione di Porta Garibaldi e Porta Nuova, oggetto dell'accordo di programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Gruppo FS Italiane rappresenta il 50% della superficie complessiva dei 7 ex Scali che toccano i 407.511 metri quadrati di cui 264.8882 saranno destinati a verde e 362.947 a costruzioni con una quota del 22% per housing sociale. Farini, acquistato da Redeus Fund per 489,5 milioni, viaggia a braccetto con lo scalo di San Cristoforo che sarà per il 100% parco lineare acquatico su concept di Oma e Laboratorio Permanente. Lo Scalo Romana ospiterà il Villaggio olimpico che per il 2027 sarà convertito in studentato da 1700 letti. A Lambrate sorgerà un quartiere di housing sociale, come a Greco, mentre ancora indefinito il futuro degli altri scali.

Sorgerà a Santa Giulia Rogoredo il Bosco della musica, grandiosa metamorfosi del «boschetto della droga», grazie al trasferimento del Conservatorio, che aprirà la sua nuova sede. La palazzina Ex-Chimici, memoria dell'archeologia industriale della dismessa acciaieria Redaelli, sarà ristrutturata, accanto sorgeranno un auditorium e una residenza universitaria da 195 stanze. Un'altra area ex industriale come quella del Rubattino dove sorgeva l'Innocenti, sarà la location dell'ampliamento del Teatro alla Scala: saranno trasferiti i laboratori de La «Magnifica Fabbrica» parte integrante di un maxi-progetto che punta ad attribuire una nuova identità all'area e al quartiere Lambrate, che ospiterà un grande parco.

L'avvio del progetto per la Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, nell'area da 30mila metri quadri di Porta Vittoria, dovrebbe vedere la fine, a trent'anni dalla sua idea, nella prima metà

del 2027. Così nello stesso anno dovrebbe aver cambiato volto piazzale Loreto, grazie a Nhood per Reinventing Cities e C40: la nuova piazza alberata sarà quasi completamente pedonale e ridisegnerà la mobilità del quartiere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica