Alfie, il guerriero

Contro tutte le aspettative, il piccolo Alfie continua a vivere. Dando una lezione a tutto il mondo

Alfie, il guerriero

Alfie Evans abbraccia la mamma come fosse la vita. Attorno a lui ci sono i medici: "Potrà respirare solo dieci minuti, poi morirà", dicono. Eppure il piccolo va avanti. Boccata dopo boccata i suoi polmoni rispondono. Ecco come si faceva a respirare! Il tempo passa e Alfie va avanti. Non può permettersi errori. Se ne infischia e continua a lottare.

Alfie, il guerriero. Da tempo provano a dirgli che lui, in questo mondo, proprio non ci può stare. Eppure continua a rimanerci. Resiste. Suo padre Thomas, che in questa vicenda ha dimostrato di avere una forza incredibile, ha detto: "Ancora lotta". E non può far altro. La posta in gioco è troppo alta: è la sua stessa vita. Questo Alfie forse non lo sa. Ma tutto gli viene normale.

In una delle pagine più toccanti della letteratura mondiale, Il Grande inquisitore, Dostoevskij si interroga sul perché i bambini debbano soffrire: "Ascolta: se tutti devono soffrire per comprare con la sofferenza l'armonia eterna, che c'entrano qui i bambini? Rispondimi, per favore. È del tutto incomprensibile il motivo per cui dovrebbero soffrire anche loro e perché tocca pure a loro comprare l'armonia con le sofferenze. Perché anch'essi dovrebbero costituire il materiale per concimare l'armonia futura di qualcun altro? La solidarietà fra gli uomini nel peccato la capisco, capisco la solidarietà nella giusta punizione, ma con i bambini non ci può essere solidarietà nel peccato, e se è vero che essi devono condividere la responsabilità di tutti i misfatti compiuti dai loro padri, allora io dico che una tale verità non è di questo mondo e io non la capisco".

Ma questa è filosofia e Alfie non può

permettersi simili lussi. "Prima vivere, poi fare della filosofia". E il piccolo sembra mettere in pratica questo insegnamento. Continua a dare lezioni di vita nel più semplice dei modi: vivendo. Continuando a lottare.

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