Ad Amazon è stato richiesto lo stop delle vendite di oggetti raffiguranti la falce e il martello.
Un certo doppiopesismo sulle simbologie appartenenti alle ideologie novecentesche, magari anche di tenore commerciale, è stato spesso tirato in ballo da più parti nel corso di questi ultimi anni, ma a domandare a Jeff Bezos di evitare la promozione di magliette, felpe e altri articoli richiamanti il comunismo, questa volta, sono stati ventisette europarlamentari.
Lo ha raccontato bene Italia Oggi, che ha spiegato come questi esponenti politici abbiano chiesto: "L'interruzione delle vendite sulla piattaforma Amazon di articoli con la falce e martello, simbolo dell'Unione Sovietica". Gli eurodeputati hanno voluto ricordare all'imprenditore statunitense come l'ideologia comunista abbia prodotto 60milioni di morti. Una statistica agghiacciante, aggravata pure dalle 10milioni di persone deportate in Siberia.
Il comunismo, insomma, andrebbe bandito al pari del nazifascismo. Trenta europarlamentari non sono molti, ma bastano per sottoscrivere una missiva destinata a far parlare di sè. Se una parte del Vecchio Continente sembra aver dimenticato gli orrori di Iosif Stalin e compagni, lo stesso non si può dire per l'Est Europa, dove i governi hanno iniziato a legiferare per inserire in fattispecie con effetti penali le manifestazioni pubbliche riconducibili alla dottrina marxista.
Tra i sostenitori più tenaci di questa misura, vale la pena annoverare Antanas Gouga. L'eurodeputato lituano ha notato che la falce e il martello sono soliti comparire addirittura su prodotti rivolti ai più piccoli: "Per noi lituani - ha detto - la falce e il martello sta a simbolo delle oppressioni e delle deportazioni subite. In tutta Europa - ha continuato - oltre 60milioni di persone furono colpite direttamente". E ancora: "Gente uccisa, deportata nei gulag, in Siberia.
Per questo ci ferisce che dei simboli sovietici compaiano su giocattoli, sugli orsacchiotti, si regalino ai bambini".Secondo quanto si apprende sul quotidiano citato, Amazon non ha ancora disposto alcuna misura tesa a replicare alla lettera degli europarlamentari.
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