Israele conferma il proprio sostegno al raid missilistico deciso da Donald Trump contro il regime di Assad. Per Tel Aviv si tratta di un messaggio rivolto anche a Teheran e Pyongyang. "Sia con le parole che con le azioni il presidente Trump ha inviato oggi il messaggio forte e chiaro che l'uso di armi chimiche non sarà tollerato" , si legge in un comunicato ufficiale diffuso dall'ufficio del primo ministro israeliano. "Israele- ha poi aggiunto Benyamin Netanyahu su Twitter - sostiene pienamente la decisione del presidente Trump. Israele spera che tale determinazione nei confronti delle orribili azioni di Assad risuoni non solo a Damasco ma anche a Teheran, Pyongyang e altrove".
Sulla stessa linea il presidente Reuven Rivlin, secondo il quale il raid americano "costituisce una risposta adatta e appropriata ad una brutalità impensabile". Per questo, continua il presidente israeliano, gli Stati Uniti "sono d'esempio all'intero mondo libero che è chiamato a sostenere ogni passo necessario per mettere fine alle atrocità in Siria". L'esercito israeliano ha reso noto di essere stato avvertito in anticipo del raid americano e ha espresso sostegno per l'azione.
Lo stesso giorno dell'attacco chimico in Siria, il ministro israeliano dell'Istruzione Naftali Bennett aveva chiesto a Trump, su Twitter, di agire contro Assad."I bambini stanno soffocando a morte. Il mondo deve agire contro il massacro chimico in Siria. Chiedo al presidente Trump di guidare questo sforzo", aveva scritto il leader di Focolare ebraico, partito nazionalista vicino ai coloni ebrei.
Sino ad ora Israele ha mantenuto una politica di non interferenza nella guerra civile siriana, eccetto alcuni sporadici raid (mai confermati ufficialmente) contro convogli di armamenti del movimento sciita libanese Hezbollah, alleato di Assad.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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