"In azione tre squadre di terroristi". Uno di loro era schedato dal 2010

Il bilancio delle vittime continua a salire: almeno 129 morti. I terroristi avevano gilet con esplosivo al perossido di azoto

"In azione tre squadre di terroristi". Uno di loro era schedato dal 2010

Era nato il 21 novembre 1985 a Courcouronnes, ad una trentina di chilometri da Parigi, il terrorista francese che è stato identificato, come ha confermato il procuratore di Parigi, François Molins, precisando che all’uomo erano state inflitte otto condanne minori tra il 2004 e 2010, tutte per reati comuni, e che per nessuna aveva scontato pene detentive. Su di lui era stata aperta nel 2010 una "fiche S" per radicalizzazione, ha detto ancora il procuratore, specificando comunque che non era mai stato coinvolto in inchieste terroristiche. La formula ’fiche S’ vuol dire che era stato schedato dai Servizi per la sicurezza dello Stato.

Il procuratore di Parigi ha poi spiegato come ieri siano entrate in azioni "tre squadre di terroristi coordinate. Sono state usate auto Seat nere e i terroristi avevano tutti lo stesso tipo di esplosivo con identico detonatore. Volevano fare il massimo delle vittime".

I terroristi che hanno fatto irruzione nella sala Bataclan a Parigi ieri sera sono tre e gli attentatori, secondo i riscontri raccolti finora dagli inquirenti, hanno evocato la Siria e l'Iraq. Dei tre terroristi, il primo è stato ucciso da un poliziotto nel blitz delle forze di sicurezza per liberare gli ostaggi, mentre gli altri due hanno azionato le cinture esplosivi e dunque sono morti senza il coinvolgimento delle forze dell'ordine, ha aggiunto Molins.

I terroristi in azione a Parigi avevano "dispositivi esplosivi del tutto identici", come ha precisato il procuratore: "Abbiamo trovato indosso a tutti i terroristi dei gilet con esplosivo al perossido di azoto e lo stesso tipo di detonatore".

È stato infine fermato al confine tra la Francia ed il Belgio un francese che ha noleggiato una delle auto usate per gli attacchi, immatricolata in

Belgio. L’uomo, che risiede in Belgio, viaggiava insieme ad altri due uomini, che vivono in Belgio, ha detto ancora il procuratore di Parigi, François Molins, precisando che i tre non erano conosciuti alle autorità francesi.

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