Battisti, le parole dell'ex compagna: "Voleva rifugiarsi in un'ambasciata"

Intanto continua la caccia al terrorista. Bolsonaro ha confermato la volontà di estradarlo e la polizia brasiliana ha già messo in atto 32 operazioni per scovare Battisti

Battisti, le parole dell'ex compagna: "Voleva rifugiarsi in un'ambasciata"

Cesare Battisti voleva fare come Julian Assange: fuggire in un'ambasciata straniera e chiedere asilo. A rivelarlo, la sua ex compagna, partner dal 2012 al 2017 e che ha avuto anche un figlio dal terrorista. Al quotidiano Folha de S. Paulo, la donna ha detto che non ha "la minima idea" di dove possa trovarsi. "Parlava di chiedere aiuto ad un’ambasciata amica, ma non so di quale Paese". Per Luana Priscila Pereira, insegnante di 33 anni, l’ex terrorista non è l'uomo di cui si parla in Italia: "È pacifico, tranquillo, amorevole, semplice, un pezzo di pane". Priscilla e il bambino attualmente vivono a Sao Josè de Rio Preto.

E intanto, continua la caccia a Battisti. Sul terrorista dei Pac, condannato in Italia a quattro ergastoli, pende un mandato di cattura emesso dalla Corte suprema brasiliana. Il presidente uscente del Brasile, Michel Temer, ha decretato l'estradizione. Jair Bolsonaro, da poco eletto allka carica di presidente e che si insedierà martedì alla guida di Brasilia, ha promesso l'immediata riconsegna all'Italia. Ma di Battisti ormai si sono perse le tracce. Nei giorni scorsi, il ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato a parlare della cattura del terrorista dicendo: "Non dico nulla fino a quando" non sarà preso. La polizia brasiliana si dice "fiduciosa" sulla sua cattura. Il direttore generale della polizia federale brasiliana, Rogèrio Galloro ha dichiarato: "Non so se avverrà in territorio brasiliano, ma sarà comunque catturato grazie alla cooperazione tra le forze brasiliane e quelle internazionali".

Intanto, Raul Jungmann, ministro della Sicurezza Pubblica del Brasile, rivela in un'intervista Il Messaggero: "Abbiamo provato" a intavolare una trattativa con l'avvocato di Battisti per una sua costituzione alle autorità, "ma il riscontro da parte del latitante è stato negativo. Non sono a conoscenza, però, di quali benefici gli possano essere stati offerti". E alla domanda sul fatto che si possa ancora trovare in Brasile, il ministro risponde: "È probabile, ma, che sia in Brasile o all'estero, lo troveremo. È solo una questione di tempo".

E alla domanda sul perché non sia stata prevista una ricompensa per chi darà informazioni utili sul nascondiglio di Battisti, il ministro risponde: "In Brasile non esiste una procedura legale per questo tipo di ricompense. Nulla impedisce, però, che la offra l'Italia".

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