A Belfast il passato torna presente. Come negli anni settanta ed ottanta, gli anni più caldi del conflitto nella martoriata terra dell’Irlanda del Nord, ancora oggi essere un secondino può costare la morte. Ieri la guardia carceraria Adrian Ismay, 52 anni, è deceduto a causa delle ferite riportate dopo l’esplosione di un ordigno posizionato sotto la sua auto nelle prime ore della mattinata del quattro marzo scorso, nell’area di Hillsborough Drive, zona Ovest di Belfast abitata in prevalenza da lealisti.
L’attacco è stato subito rivendicato dalla New IRA, la nuova formazione dell’Esercito Repubblicano Irlandese formata nel 2012 unendo le diverse realtà nazionaliste armate ancora attive che, secondo fonti de ilgiornale.it, conta solo a Belfast dai 200 ai 500 uomini pronti ad entrare in azione. Nella rivendicazione il gruppo armato ha affermato di aver utilizzato esplosivo plastico Semtex ed un detonatore commerciale. La polizia, fino ad ora, non ha rilasciato dichiarazioni.
Il secondino, che in passato ha lavorato sia presso il carcere di Long Kesh, sia in quello di Maghaberry, era in servizio da quasi trent’anni. Attualmente lavorava presso il carcere minorile di Hydebank Wood, nella zona Sud di Belfast ed era istruttore per le altre guardie carcerarie di Maghaberry, dove sono detenuti molti dissidenti politici repubblicani.
Il primo novembre del 2012,
sempre la New IRA, aveva rivendicato l’uccisione dell'agente della polizia penitenziaria David Black, freddato sull'autostrada mentre si stava recando al lavoro. Anche in questo caso, nel carcere britannico di Maghaberry.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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