Alexandre Benalla, l'ex guardia del copro del presidente Emmanuel Macron, ora rischia l'arresto. La commissione d'inchiesta del Senato francese che indaga sull'affaire-Benalla ha indicato nel rapporto finale che vi sono una serie di "gravi disfunzioni nei servizi statali", e che sono stati "messi a rischio la sicurezza del presidente" e "gli interessi" del Paese. Il presidente della Commissione, Philippe Bas, cita anche "numerosi errori e anomalie, mancanze".
La commissione parla soprattutto di "poteri eccessivi lasciati a un collaboratore inesperto" in un ambito così rilevante nel campo della sicurezza del presidente e a "una grave mancanza di precauzione nella prevenzione dei conflitti di interessi di determinati dipendenti". Quest'ultima parte si riferisce soprattutto al contratto per i servizi di sicurezza concluso con un oligarca russo dall'ex guardia dell'Eliseo e Vincent Crase, responsabile della sicurezza del partito En Marche!, il movimento del presidente francese.
Per l'Eliseo si tratta di ore cruciali. Macron ha da tempo fatto di tutto per fermare le indiscrezioni sul caso che da mesi scuote la sua presidenza. Le inchieste del media indipendente Mediapart hanno svelato una serie di incongruenze fra quanto giurato da Benalla e quanto dichiarato poi nelle conversazioni private.
E Macron ha fatto di tutto per fermare lì'ondata di indiscrezioni, anche con gli agenti inviati nella sede della testata per chiedere una perquisizione. Adesso, il Senato sembra aver deciso per una mossa che può effettivamente cambiare totalmente il quadro della situazione.
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