La rabbia dei francesi contro l'Isis: un diluvio di fuoco sul Califfato

Dodici jet francesi, guidati da dati di intelligence Usa e in coordinamento con gli americani, hanno scatenato l’inferno colpendo i centri di comando, di addestramento e reclutamento dello Stato islamico

La rabbia dei francesi contro l'Isis: un diluvio di fuoco sul Califfato

Diluvio di fuoco su Raqqa, la "capitale" dello Stato islamico in Siria. Da qui, giorni fa, era infatti partito l’ordine del Califfo Abu Bakr al Baghdadi di attaccare Parigi e, sempre da qui, si erano addestrati gli attentatori che hanno sconvolto l’Europa. Almeno trenta raid aerei hanno messo in ginocchio la città siriana nelle ultime ore. Dodici jet francesi, guidati da dati di intelligence Usa e in coordinamento con gli americani, hanno scatenato l’inferno colpendo i centri di comando, di addestramento e reclutamento dello Stato islamico assieme ad altri obiettivi "nevralgici" dei jihadisti. "La città è avvolta in una palla di fuoco - hanno testimoniato gli attivisti sul terreno - ed è saltata del tutto la corrente".

"From Paris with love", "Da Parigi con amore". Questo dicevano essere scritto sulle bombe che i caccia francesi hanno sganciato questa sera su posizioni dello Stato islamico a Raqqa, in Siria. È stato IDF Elite, un sito vicino alle forze armate di Israele, a postare su Twitter una foto degli ordigni allineati per essere armati sui caccia, e che presentano sull’ogiva la scritta tracciata con un pennarello. In realtà, per quanto efficace, la fotografia sembrerebbe una delle tante bufale che, nelle ultime ore, stanno circolando in rete. Dopo le rivendicazioni dell’Isis si è saputo che è stato al Baghdadi in persona ad ordinare di colpire i Paesi "nemici", creando un’unità specifica per la pianificazione degli attacchi terroristici all’estero. E Baghdad aveva avvertito della minaccia "imminente" Parigi, Teheran e Washington 24 ore prima della mattanza nella capitale francese. Rivelazioni che fanno tremare le mura delle cancellerie occidentali, ma anche quelle russe e iraniane, finite nel mirino dei jihadisti che da mesi promettono di portare la guerra in casa degli "infedeli" che li stanno cacciando indietro in Siria e Iraq.

Le bombe con la scritta "Da Parigi con amore"

"I raid hanno colpito luoghi deserti - hanno fatto sapere i tagliagole dell'Isis - e non hanno causato nessuna vittima". Eppure, proprio in seguito ai raid francesi su Raqqa, l'Isis ha iniziato a ricollocare i miliziani e spostare i civili da Raqqa. Già nelle scorse settimane i vertici del Califfato avevano iniziato a trasferire le famiglie dei foreign fighter fuori da Raqqa, sentendo aumentare la pressione sul gruppo. Raqqa è stata conquistata per la prima volta nel 2013 da ribelli islamici radicali, tra cui il Fronte al-Nusra legato ad al-Qaeda, che ebbero la meglio sulle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad. Alla fine del 2013 è stato invece l’Isis a conquistare la città.

Da allora i jihadisti hanno imposto una rigida applicazione della sharia, la legge islamica, a Raqqa, prevedendo tra l’altro punizioni corporali per violazioni morali o restrizioni per la comunità cristiana.

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