Ai 45 miliardi di euro che Londra dovrà sborsare per la Brexit ora potrebbe aggiungersi anche la tassa di sette euro che i turisti inglesi saranno costretti a pagare per entrare nell’area Schengen.
A tanto ammonta il pedaggio che Bruxelles vuole imporre sui nuovi visti per i cittadini di Sua Maestà. Un lasciapassare che, secondo quanto si legge sul quotidiano britannico Independent, potrebbe ricalcare le modalità di emissione dell’ESTA statunitense. L’European Travel Information and Authorization System (ETIAS) potrebbe entrare in forze già nel 2020, previa approvazione da parte del Parlamento e del Consiglio Ue, e varrà per tutti i cittadini di Paesi extraeuropei esenti da visto, compreso il Regno Unito.
I viaggiatori dovranno compilare un modulo e versare un importo pari a sette euro per ottenere l’autorizzazione, valida tre anni, ad accedere ai Paesi dell’area Schengen. I dati passeranno sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue e dell’Interpol. La misura è volta ad incrementare la sicurezza dei confini esterni degli Stati membri dell’Unione, contrastando così gli ingressi illegali, come ha spiegato Valentin Radaev, il ministro degli Interni della Bulgaria, Paese presidente di turno del Consiglio europeo.
Ma tra gli obiettivi, secondo il corrispondente da Londra del Corriere della Sera, ci sarebbe quello di riportare nelle casse di Bruxelles i 13 miliardi di euro persi con il passo indietro degli inglesi. Oltremanica si vocifera anche che Downing Street, indispettita dalla mossa, possa mettere in campo misure parallele, tassando a sua volta gli ingressi dei cittadini comunitari nel Regno Unito.
Sicuramente la misura aggiunge un nuovo capitolo al difficile negoziato sulla Brexit.Intanto, il nuovo sistema ETIAS investirà anche le compagnie aeree e navali della responsabilità di controllare che i viaggiatori che entrano nel territorio dell’Unione siano in possesso dei nuovi documenti.
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