Una notizia scioccante per gli americani arriva dalla rivista settimanale BusinessWeek, proprietà della società newyorkese Bloomberg, multinazionale operativa nei media. Stando alle indagini svolte dai giornalisti, la Cina starebbe da tempo spiando le aziende statunitensi di maggior spessore, fra le quali spiccano i due colossi Amazon ed Apple. In tutto si parla di circa 30 società finite nel mirino del cyberspionaggio, alcune direttamente collegate al governo Usa.
I cinesi sarebbero riusciti ad infiltrarsi nei “cervelli” delle grandi società grazie all’utilizzo di microscopici chip accuratamente occultati nelle schede madri dei server, prodotte guarda caso dall’azienda made in China Super Micro e poi acquistate dalle società americane.
Grazie a suddetti microchip, gli hacker cinesi hanno potuto attingere a moltissimi dati delle aziende prese di mira, e sono stati in grado di controllare le loro attività e di impossessarsi d’importanti informazioni.
Sempre secondo l’inchiesta di BusinessWeek, l’intelligence statunitense sarebbe al corrente dell’attacco informatico verificatosi ai danni dei big. La scoperta risalirebbe all’ormai lontano 2015.
Ciò darebbe un’ulteriore spiegazione ai ripetuti attacchi degli Stati Uniti nei confronti della Cina, spesso portati sui tavoli della Wto (ovvero l’organizzazione mondiale del commercio). In queste occasioni il governo di Pechino è stato più volte accusato di tenere un atteggiamento fin troppo aggressivo nei confronti dell’America e di molti altri stati, dal punto di vista politico, economico e militare. Risalgono a pochi giorni fa, del resto, le dichiarazioni del vicepresidente americano Mike Pence e dello stesso presidente Donald Trump, entrambi scagliatisi contro la Cina. The Donald sostiene che il governo cinese stia addirittura cercando di manipolare le elezioni americane che si terranno a novembre, quando lui arriverà a metà del suo mandato.
Secondo Pence, che appoggia completamente il pensiero del presidente, le aggressive attività di spionaggio e controllo della Cina avrebbero perfino superato quelle della storica rivale dell’America, ossia la Russia.
Al momento, comunque, Amazon ed Apple negano categoricamente che un attacco di tali proporzioni sia avvenuto ai loro danni, ma l’articolo uscito su BusinessWeek ha fatto tremare più di qualche
animo. Ed infatti già ieri si sono potuti vedere i suoi effetti direttamente a Wall Street.La società Super Micro, che ha sede anche in California, è crollata del 40%. Apple ha perso il 2% ed Amazon il 3%.
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