Sono accuse pesanti quelle che dal Cairo si riversano su Amnesty International, colpevole di trainare una campagna che chiede di sapere la verità sulla morte di Giulio Regeni.
Ragione sufficiente, a sentire le autorità egiziane per parlare di "una nuova tendenza all'incitamento", che sarebbe incarnata da una "lettera inviata al governo italiano" e che costituisce "un nuovo stile di attacco dopo la consuetudine di criticare il governo tramite rapporti periodici".
Quello che stanno dicendo al Cairo, per farla breve, è che il lavoro delle ong che si occupano di diritti umani non è gradito, come non lo sono le pressioni per conoscere quanto è davvero successo al ricercatore italiano ucciso nel Paese del generale Sisi.
Il pesante comunicato ufficiale porta la firma del ministro degli Esteri Ahmed Abu Zeid, presentato dal suo portavoce come una "risposta alle domande di corrispondenti della stampa estera al Cairo".
A cinque mesi dalla morte di Giulio Regeni, con l'inchiesta sull'omicidio ancora aperta e con ben poco di chiaro,
Amnesty ha annunciato di avere inviato una missiva al ministro Gentiloni, per esprimere "preoccupazione per la mancanza di significativi progressi nell'accertamento dei fatti e delle responsabilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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