"Chiama i rinforzi". Ecco la prossima mossa di Putin

Non solo mercenari dal medio oriente, ma anche altri uomini da altre parti della Russia: Putin starebbe pensando di chiamare sempre più persone da impiegare nella guerra in Ucraina

"Chiama i rinforzi". Ecco la prossima mossa di Putin

Anche da Mosca oramai le prime crepe relative all'operazione in Ucraina vengono, seppur silenziosamente, ammesse. E dunque il Cremlino ora starebbe cercando di correre ai ripari. Secondo un documento dell'intelligence britannica, reso noto dalla Cnn,Vladimir Putin avrebbe richiamato rinforzi da ogni parte della Russia.

L'obiettivo sarebbe quello di rimpiazzare le perdite subite dal suo esercito. Perdite forse inaspettate e che hanno creato profondi limiti nell'offensiva russa. Mosca si è ritrovata senza una fetta del suo potenziale, tra uomini uccisi sul campo, mezzi distrutti e aerei abbattuti.

L'ordine categorico sarebbe quindi quello di chiamare a raccolta tutto il personale possibile. Da San Pietroburgo a Vladivostock, passando per quella Russia profonda dove la retorica bellica ha ancora una forte presa, il Cremlino spera di poter mandare a combattere in Ucraina quante più persone possibili.

“La Russia – si legge nel documento citato dalla Cnn – sta cercando in modo crescente di radunare truppe aggiuntive per rafforzare e rimpiazzare le perdite di personale”. Secondo gli ucraini, in un rapporto aggiornato nelle ultime ore e mostrato da Kyiv Indipendent, l'esercito russo avrebbe già perso 13.800 uomini nell'operazione, oltre che a 84 aerei, 108 elicotteri e 430 carri armati. Numeri da prendere con le pinze essendo forniti da una delle parti in guerra, ma che comunque possono rendere l'idea delle difficoltà di Mosca.

"È probabile che la Russia fatichi nelle sue operazioni militari di fronte alla resistenza ucraina – si legge ancora nel documento dell'intelligence di Londra – ed è probabile che Mosca utilizzi queste forze per tenere i territori conquistati e liberare il suo potenziale offensivo per far ripartire operazioni in stallo”.

Anche perché per Putin adesso gli obiettivi sono duplici in terra ucraina. Non deve soltanto ridare impulso alle avanzate, giudicate in stallo dai servizi inglesi, ma deve anche controllare i territori già occupati. Circostanza non semplice e che richiede molti uomini visto che la popolazione locale non accenna a porre termine alle proteste contro la presenza militare di Mosca. A Melitpol ad esempio, dopo l'arresto del sindaco Ivan Fedorov, numerosi cittadini hanno continuato con le proteste e le forze russe hanno dovuto imporre restrizioni e divieti.

Oltre ai nuovi rinforzi dalla Russia, Putin starebbe puntando già da giorni sull'arrivo di "volontari" stranieri. In particolare dei combattenti siriani che hanno già lottato accanto a Mosca a sostegno del presidente siriano Assad. Forze già addestrate dai russi e pronte a dar manforte a un esercito in difficoltà in territorio ucraino.

Sempre dalla Gran Bretagna sono arrivate altre importanti dichiarazioni circa le prossime intenzioni del governo russo. Per il ministro degli Esteri di Sua Maestà, Liz Truss, non è da escludere che l'andamento difficile della guerra possa spingere Mosca a usare armi più letali.

“Non posso fare previsioni per il futuro – ha dichiarato il ministro alla Bbc – ma sappiamo che i piani di Putin non stanno andando come da lui sperato, non sta facendo i progressi che sperava e di conseguenza sta ricorrendo sempre più a tecniche ed armi estreme”.

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