La Cina ha completato il più grande cantiere navale per sottomarini al mondo. La struttura della Bohai Shipbuilding Heavy Industrial Corporation, sul Mar Giallo, avvierà la produzione delle nuove unità d’attacco e strategiche entro la fine dell’anno, secondo quanto previsto nel programma della Marina dell'Esercito Popolare di Liberazione. La BSHIC, con sede a Huludao, nella provincia di Liaoning, è l'unica azienda in Cina che realizza i sottomarini a propulsione nucleare. La struttura sull’Oceano Pacifico è interamente coperta, al riparo dai satelliti spia delle intelligence straniere. Garantisce anche un ambiente controllato per lo sviluppo e la costruzione delle unità. Il cantiere navale, nelle foto ufficiali diramate dalla Bohai Shipbuilding Heavy Industrial Corporation, ospita due linee di produzione parallele indipendenti. Ogni linea è a sua volta divisa in due sezioni. La prima dedicata all'assemblaggio dei moduli sottomarini, mentre la seconda alla finitura dello scafo. Secondo i dati cinesi, la struttura principale di assemblaggio è lunga 288 metri e larga circa 135 metri. Dimensioni sufficienti per costruire, simultaneamente quattro sottomarini d’attacco, con due gruppi di moduli assemblati ad una estremità ed un'altra coppia di scafi assemblati ed equipaggiati prima del varo nell’oceano. Entro l’anno, le linee di produzione dovrebbe essere avviate per incrementare la flotta d’attacco di terza generazione a propulsione nucleare Tipo 095 attualmente in produzione. Tuttavia, la priorità potrebbe essere data ai sottomarini lanciamissili balistici Tipo 096 classe Tang.
La ridondanza cinese
Pechino mantiene in pattugliamento strategico due sottomarini classe Jin, ognuno in grado di trasportare dodici missili JL-2 con una gittata massima di ottomila chilometri. Il concetto della ridondanza cinese è ovviamente diverso da quello americano, ma è strutturato sulla nuova dottrina strategica. Nonostante, fin dagli anni ’80, avessero in servizio dei sottomarini balistici a propulsione nucleare dotati di missili a corto raggio JL-1, i cinesi non hanno mai condotto dei pattugliamenti deterrenti fino allo scorso maggio. Storicamente, la leadership cinese ha sempre mantenuto sotto stretto controllo politico l’intero arsenale nucleare, centralizzando l’inventario strategico in patria. I pattugliamenti strategici indicano che la dottrina per l’impiego di testate nucleare, per quasi trent’anni esclusivamente dedicata al Second Strike, è stata rivista. La nuova strategia nucleare per il First Strike, da rappresaglia assicurata con sistemi di ultima generazione come i DF-31 e JL-2/A/3, è stata mutata in rappresaglia completamente assicurata. Il sottomarino balistico tipo 096 classe Tang, dovrebbe rappresentare l’evoluzione della componente ssbn cinese. Più grande e più silenzioso dei precedenti vettori, il boomer tipo 096 dovrebbe essere in grado di trasportare 24 missili balistici JL-3. La Cina potrebbe determinare una nuova realtà strategica, qualora Washington riconoscesse la reciproca vulnerabilità con la negazione o con l’accettazione. In entrambi i casi, la Casa Bianca dovrà prima o poi ridefinire le percezioni di deterrenza estesa e le sue capacità nucleari nella regione.
I sottomarini strategici: la classe Jin/Tipo 094A
L’unico sottomarino balistico a propulsione nucleare in grado lanciare dalle proprie acque territoriali missili balistici e colpire, idealmente, quasi tutti gli Stati Uniti continentali, è schierato nella base navale di Yulin, lungo la costa meridionale di Hainan. La base sottomarina, pesantemente fortificata, si trova vicino alla piattaforma continentale ed è il principale comando dei sottomarini strategici e d’attacco a propulsione nucleare della Cina. La capacità sotterranea della base stimata è di venti sottomarini. E' dotata di impianto di smagnetizzazione per ridurre i residui magnetici sugli scafi delle navi. Le indiscrezioni sull’evoluzione dei sottomarini tipo 094 della classe Jin, risalgono alla scorsa estate, quando i soliti forum cinesi controllati dal governo diramarono una foto sgranata del nuovo vettore. I timori sulla classe tipo 094A furono poi confermati in una successiva foto di buona risoluzione diramata lo scorso novembre. Il sottomarino tipo 094A sarebbe in grado di trasportare fino a dodici missili balistici JL-2A, variante navale del DF-31. Tale stima è ritenuta plausibile analizzando il nuovo disegno della gobba dietro la torre, ben più pronunciata rispetto i tipo 094 originali. Le specifiche sul sistema JL-2A si basano sulle indiscrezioni raccolte dalle agenzie di intelligence occidentali, ma dovrebbe essere in grado di colpire bersagli ad una distanza massima di 11.200 chilometri. Ogni missile dovrebbe trasportare dalle tre alle sei testate Mirv, probabilmente da novanta chilotoni. Un sottomarino 094A potrebbe teoricamente lanciare i suoi missili JL-2A dalla sua base navale di Yulin e, virtualmente, colpire quasi tutti gli Stati Uniti continentali. Il sottomarino tipo 094A si differenzia dalle quattro precedenti unità 094 in servizio per lo scafo che presenta accorgimenti sulla resistenza idrodinamica, già riscontrabili sulle unità sottomarini d’attacco a propulsione nucleare tipo 093/A. La nuova collocazione del TAS, Towed Array Sonar, infine, dovrebbe consentire un più agevole ascolto del contesto sottomarino. Il sottomarino tipo 094A (sebbene rappresenti un modello di transizione tra la precedente e la nuova generazione ssbn) incrementa le capacità globali di Pechino e si inserisce nell’architettura strategica stratificata basata su satelliti di allerta precoce, missili di difesa a lungo raggio, bombardieri stealth ed ICBM pesanti e super pesanti. La principale base sull’isola di Hainan, nel Mar Cinese Meridionale e l’introduzione dei missili JL-2/A/3 ha cambiato la strategia, per certi versi simile a quella dei sovietici con il Mare di Okhotsk durante la guerra fredda.
La flotta d’attacco della Cina
Le principali unità d’attacco a propulsione nucleare, sono attive nelle isole Andamane e Nicobare che si trovano in prossimità dello Stretto di Malacca, l’ingresso al Mar Cinese Meridionale attraverso il quale transita oltre l’80 per cento delle forniture di carburante della Cina. La Cina ha riavviato la produzione dei sottomarini diesel elettrici classe Yuan tipo 039B, con integrazione della propulsione indipendente dall'aria. In servizio anche il primo sottomarino d’attacco a propulsione nucleare Tipo 093 B/G della classe Shang che implementa diverse migliorie. I sottomarini Tipo 093B dovrebbero essere più silenziosi della classe Shang originale, grazie ad un nuovo reattore nucleare, probabilmente ad acqua pressurizzata ed al propulsore totalmente rivisto ad albero singolo collegato ad un’elica a sette pale. Il miglioramento principale è comunque l'installazione di un sistema di lancio verticale dietro la torretta, inserita in una gobba idrodinamica nello scafo. La batteria VLS conferisce un vantaggio tattico non indifferente alla classe Shang B, rispetto alle altre piattaforme in servizio con la Marina cinese. Le dimensioni considerevoli della cella VLS garantiscono compatibilità con UAV di prossima generazione. Sono comunque in grado di lanciare sia missili antinave Yj-18 che quelli da crociera a lungo raggio DF-10. I sottomarini classe Shang, lunghi 110 metri, dovrebbero avere un dislocamento di 7.000 tonnellate. La classe Shang conferisce capacità di attacco globale non nucleare: manderà in pensione i sottomarini Tipo 091 classe Hang. Il nuovo sottomarino d’attacco cinese, il Tipo 095, dovrebbe entrare in servizio entro il 2020.
La dottrina strategica cinese
I missili cinesi lanciati dalle proprie acque territoriali dovrebbero comunque eludere i sistemi Aegis schierati permanentemente in prossimità delle acque costiere della Cina che gli intercettori SM-3 al largo delle coste degli Stati Uniti, in California ed Alaska. I sottomarini classe Jin, lunghi 135 metri, hanno un dislocamento di undicimila tonnellate. Le caratteristiche delle unità unite ai missili trasportati, conferiscono a Pechino una capacità nucleare credibile, sebbene principalmente strutturata in ruolo Second Strike. Alla classe Jin, quindi, è demandato il ruolo di attacco di rappresaglia dopo un precedente lancio di missili balistici intercontinentali effettuati da un paese straniero. I missili JL-2 sono ritenuti in grado di raggiungere bersagli a 7400 km di distanza, trasportando fino ad un massimo di tre testate Mirv. Considerando il raggio d’azione, è plausibile ipotizzare l’Oceano Pacifico come pattugliamento a copertura di possibili obiettivi negli Stati Uniti continentali. Tuttavia, una minaccia strategica nelle profondità del mare, è efficace se trasportata da un vettore estremamente silenzioso e, quindi, difficilmente rilevabile dai sistemi Anti-submarine warfare. In un rapporto del 2009 consegnato al Pentagono, precedentemente classificato, sull’attività sottomarina cinese, si rileva che le piattaforme strategiche classe Jin sono addirittura più rumorose della classe sovietica Delta III, risalente agli anni ’70. Oltre all’emissione acustica, la classe Jin non sarebbe ancora dotata di sistemi di comunicazione affidabili con i decisori a terra. Comunicare con un sottomarino in immersione, è una faccenda un po’ complicata. Sintetizzando al massimo, l'acqua salata consente alle onde radio di penetrare solo ad un certa profondità nel mare.
Per comunicare con i vettori in immersione, si utilizzano quindi onde radio a frequenza molto bassa (VLF) o estremamente bassa (ELF). Un'opzione alternativa, è quella di utilizzare i vettori TACAMO, Take Charge and Move Out, per la trasmissione con i sottomarini lanciamissili balistici.
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