Sarà ufficialmente presentata il prossimo 23 aprile, durante le cerimonie per il 68 ° anniversario della Marina dell'Esercito Popolare di Liberazione, la portaerei cinese Shandong, realizzata nel cantiere di Dailian, nel nord della Cina. Il secondo vettore Tipo 001A, è stato interamente costruito in Cina, ottimizzando il disegno della Liaoning.
I test in mare sono previsti per il 2018 con primo pattugliamento operativo tra il 2019 ed il 2020.
La Shandong ha un dislocamento di 65.000 tonnellate ed un sistema di alimentazione convenzionale (caldaie a gasolio e turbine a vapore) con un’autonomia di settemila chilometri a 32 nodi. La Shandong trasporterà fino a 24 caccia Shenyang J-15 che decolleranno dal medesimo ponte STOBAR della Liaoning appartenente alla classe Admiral Kuznetsov.
Sebbene efficace, il lancio STOBAR non è paragonabile al CATOBAR o Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery, decollo assistito da catapulta ma recupero arrestato presente sulle Nimitz statunitensi. Un vettore CATOBAR è in grado di lanciare velivoli dotati di maggior carburante e carico utile. I principali sistemi come la propulsione, l’elettronica e l’armamento sono stati realizzati in Cina. Il vettore sarà equipaggiato con quattro batterie di difesa HQ-10.
Una delle principali differenze tra le portaerei Liaoning e Shandong è il design a misura di uomo: il secondo vettore presenta ambienti più confortevoli e moderni per il personale imbarcato. La Liaoning, è stata progettata per testare l'affidabilità e la compatibilità dei sistemi indigeni e per la formazione del personale. Il secondo vettore sarà a tutti gli effetti una piattaforma da battaglia che contribuirà alla difesa degli interessi nazionali.
Presso la Huangdicun Airbase, i cinesi continuano a testare le piattaforme J-15 sia sulle catapulte a vapore che su quelle elettromagnetiche. Sulla catapulta elettromagnetica non è necessaria alcuna riconfigurazione, diversamente da quanto avviene oggi per quelle a vapore che presentano dei limiti in base alla massa dei velivoli lanciati. Il sistema di lancio elettromagnetico consente flessibilità d’impiego per una varietà di piattaforme che possono decollare dal vettore a pieno carico. L’uso di una forza più costante e regolabile, infine, riduce lo stress sulla struttura degli aeromobili, poiché l’energia cinetica del velivolo in atterraggio è controllata da un motore elettrico. La terza portaerei cinese è in costruzione nei cantieri di Jiangnan Changxingdao, nell’area di Shanghai.
Gli Usa non stanno a guardare
Tra poche ore, intanto, la capofila della classe Gerald R. Ford, la nave da guerra più costosa mai costruita, inizierà le prove in mare. L’unità CVN-78 dovrebbe lasciare il cantiere Huntington Ingalls Industries, a Newport News, entro la settimana per validare le funzionalità di base (builder's trials). Costata 12,9 miliardi di dollari, la portaerei a propulsione nucleare da centomila tonnellate dovrebbe entrare in servizio entro la fine dell’anno dopo innumerevoli ritardi. Per i primi tre vettori della classe Ford, gli Stati Uniti spenderanno poco meno di 40 miliardi di dollari. La USS John F. Kennedy è completa al 27% e dovrebbe costare 11,4 miliardi di dollari. La nuova USS Enterprise, dovrebbero essere commissionata nel 2018. L’intera classe Ford, formata da dieci portaerei, dovrebbe essere completata con una spesa di 120 miliardi di dollari.
La costruzione della Ford ha avuto inizio nel novembre del 2007. Tra le migliorie introdotte una nuova centrale nucleare, un'isola ridisegnata, catapulte elettromagnetiche, sistema d'armi ottimizzato ed un nuovo ponte di volo. Secondo le specifiche, la classe Gerald R. Ford dovrebbe essere in grado di lanciare 220 aerei al giorno, al ritmo di uno ogni sei minuti.
Nel 2013, il costo della nave è stato stimato in 12,8 miliardi di dollari, il 22 per cento in più rispetto a quanto previsto nel 2008. Altri 4.7 miliardi sono stati spesi anche in ricerca e sviluppo. Nel 2013, il Government Accountability Office lamentava “inaffidabilità nei principali sistemi della nave che saranno risolti soltanto anni dopo l’entrata in servizio della prima unità. Ciò limiterà l'efficacia della nave durante le distribuzioni iniziali e probabilmente aumenterà i costi”.
Lo scorso luglio, in un rapporto consegnato al Pentagono a firma di Michael Gilmore, ormai ex direttore dei test operativi e responsabile della valutazione dei sistemi d’arma per il Dipartimento della Difesa, si affermava che “la USS Gerald R.
Ford aveva un probabilità inferiore al 7% di portare a termine quattro giorni di combattimento, con problemi di scarsa o sconosciuta affidabilità”.Secondo le Huntington Ingalls Industries, le criticità riscontrate sono state risolte.
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