Clint Eastwood, cowboy riluttante ma pur sempre a favore di Donald Trump, ha messo al tappeto quel "Toro scatenato" di Robert De Niro, che aveva fatto impazzire i suoi fan apostrofando il miliardario repubblicano con una sequela di pesanti offese. Potrebbe essere riassunta così, vista da Hollywood, l'incredibile giornata elettorale negli Stati Uniti che ha incoronato Trump quale nuovo presidente. I due attori, Eastwood e De Niro, disegnano due diverse Americhe che non riescono a capirsi e a parlarsi. L'86enne Clint, celebre per le sue interpretazioni in film di Sergio Leone di ormai cinquanta anni fa, ha una profonda fede repubblicana e posizioni conservatrici, ma il suo appoggio a Trump non è stato semplice. In un'intervista a Esquire ha detto di non essere sempre d'accordo con lui, di non avergli dato l'endorsement e di non avergli parlato direttamente. Quello che sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti "dice semplicemente ciò che ha in testa - ha spiegato Eastwood, intervistato dalla rivista con il figlio - e questo non va sempre così bene". Anzi, certamente Trump "ha detto un sacco di sciocchezze", ma "lo hanno fatto tutti, in entrambi gli schieramenti", ha spiegato.
Insomma, non bisogna "andare in giro a dire che è razzista quasi per fargli un vudù: lasciate perdere, è un tempo triste della storia", ha detto l'attore. Insomma, il cowboy sembrava titubante sul milionario, ma votare per Clinton non si poteva, perché "ha detto di voler seguire le orme di Obama". In pubblico, per il momento, Eastwood non sembra aver particolarmente gioito per la vittoria di Trump. Circolano tweet a lui attribuiti - molto probabilmente falsi - in cui invita un altro attore-politico, Arnold Schwarzenegger, a "tirar fuori le pistole grosse" per far festa. Non si è espresso pubblicamente nemmeno l'italo-americano De Niro, che aveva fatto di tutto per dipingere Trump in termini grotteschi. Un mese fa, il 73enne protagonista di 'Taxi Driver' era apparso sui social con un video in bianco nero: "E' così platealmente stupido, una persona di nessun valore, un cane, una scimmia", attaccava De Niro davanti alla telecamera, rassegnato all'idea di Trump candidato (figuriamoci ora alla Casa Bianca). Secondo l'attore, il repubblicano "non conosce le cose, non fa i compiti, scappa dalla nostra società e non paga le tasse". Ricordando le parole dell'ex segretario di Stato Colin Powell, il divo di Hollywood intravedeva un "disastro nazionale", un "imbarazzo per questo Paese".
E pochi giorni fa, alla cerimonia degli Hollywood Film Awards , si era spinto a paragonare Trump al generale Ripper: quel militare che - nel 'Dottor Stranamorè di Stanley Kubrick - spinge il mondo verso l'apocalisse nucleare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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