Voleva entrare allo stadio dove si stava disputando la partita di pallavolo tra le selezioni maschili di Iran e Italia ed è stata arrestata e poi condannata a un anno di carcere. Ha fatto propaganda contro il regime, secondo l'accusa, che ha condannato Ghoncheh Ghavami in base a una legge del 1912.
Da dietro le sbarre, la donna ha iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta contro una detenzione che definisce illegale e una sentenza che l'ha condannata a un anno di reclusione. La madre di Ghoncheh ha annunciato alla Bbc che la figlia ha iniziato a rifiutare il cibo e i liquidi.
La sua sorte non è ancora segnata. La Corte centrale rivoluzionaria ha rispedito il suo caso alla procura e dunque la sentenza non è ancora definitiva. Nel frattempo la 25enne anglo-iraniana, rinchiusa nel carcere di Evin, centro di detenzione tristemente famoso alla periferia di Teheran, attende in cella.
La Ghavami ha una doppia cittadinanza e una laurea conseguita nel Regno Unito, ragion per cui la sua detenzione ha fatto
muovere anche il premier David Cameron, che ha ricordato i fatti al presidente iraniano Rouhani, che ha visto a settembre in un bilaterale a New York. Amnesty International ha definito "mostruosa" la vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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