Condannato numero uno di Pegida. "10mila euro di multa per xenofobia"

Definì "spazzatura" i rifugiati. Sia la difesa che l'accusa presenteranno ricorso

Lutz Bachmann (D), co-fondatore di Pegida, con l'avvocato Katja Reichel
Lutz Bachmann (D), co-fondatore di Pegida, con l'avvocato Katja Reichel

L'accusa era di incitamento all'odio nei confronti degli stranieri e per questo Lutz Bachman, co-fondatore del movimento tedesco Pegida, è stato condannato a quasi 10mila euro di multa dal tribunale di Dresda, dove questo mesi si era aperto il processo contro di lui.

Bachman era finito sotto accusa per alcune affermazioni diffuse via Facebook, in cui definiva "spazzatura" e un "branco di animali" i rifugiati. Parole che potevano costargli il carcere, per accuse che lui aveva definito "politicamente motivate" ma che la Corte ha valutato diversamente.

Hans Hlavka, il giudice che si è occupato del caso, ha sostenuto davanti alla Corte che Bachman era "chiaramente" responsabile di quei commenti e aggiunto che non potevano essere considerati espressi per libertà di pensiero.

Katja Reichel, legale di Bachman, ha sostenuto per tutta la durata del processo che l'account dell'uomo poteva essere stato hackerato.

La difesa ha già annunciato un appello, ma così ha fatto l'accusa che per il co-fondatore di Pegida chiedeva sette mesi di cella.

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