Si apre oggi a Dresda il processo contro Lutz Bachman, fondatore del movimento anti islamico Pegida, incriminato per incitamento all'odio contro gli stranieri. Sotto accusa sono alcune sue dichiarazioni apparse su Facebook, dove i rifugiati sono definiti come un "branco di animali" o un mucchio di "spazzatura". Bachman, che rischia fino a cinque anni di carcere, parla di accuse "politicamente motivate" "per screditare Pegida e la mia persona". Fondatore del movimento Europei patriottici contro l'islamizzazione dell'occidente (Pegida), Bachman ha dovuto poi abbandonare il gruppo l'anno scorso in seguito ad una serie di scandali. La sua uscita di scena ha contribuito al declino del movimento, che inizialmente aveva richiamato migliaia di persone in marce settimanali, soprattutto a Dresda. Gli attentati di Parigi e le aggressioni di massa la notte di Capodanno a Colonia hanno però ultimamente contribuito ad una ripresa di Pegida.
Bachman si è presentato in tribunale accompagnato dalla moglie. Secondo la procura, le sue frasi su Facebook sull'"invasione straniera", incitano all'odio contro i migranti, minacciano l'ordine pubblico e sono lesive della dignità dei rifugiati. Bachman, che ha precedenti per furto aggravato, spaccio di cocaina, guida in stato di ubriachezza e mancato pagamento degli alimenti ai figli, era in libertà condizionata quando ha scritto le frasi incriminate su Facebook. Fra gli altri scandali, vi è stato un selfie di Bachman con i baffetti e la pettinatura di Adolf Hitler.
In occasione del processo a Dresda, città della Germania orientale dove è nato il movimento Pegida, si sono radunati davanti al tribunale manifestanti pro e contro il gruppo antiislam. Tutti i 100 posti a disposizione del pubblico sono stati riempiti in un attimo, con molte persone che non sono riuscite ad entrare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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