David Cameron non ha mai potuto soffrire la bandiera dell'Unione Europea. Il premier britannico che ha voluto il referendum sull'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, non ha mai amato né il vessillo blu con le stelle dorate, né il Parlamento europeo.
Molto meglio il caro e vecchio "Union Jack" e il Parlamento di Westminster. La rivelazione - clamorosa per un primo ministro che, pur senza successo, ha tentato di impdire il divorzio fra Londra e Bruxelles - è arrivata durante un evento privato in Ucraina organizzato dal milionario Viktor Pinchuk a cui l'ex primo ministro britannico avrebbe preso parte ieri.
L'indiscrezione, emersa proprio nel giorno della Brexit, è stata ripresa dalla stampa britannica con grande enfasi: il Times ha titolato "Cameron era euroscettico sin dall'inizio", sottolineando una presunta doppiezza dell'ex premier, impegnato nella campagna per il Remain in pubblico e privatamente assai euroscettico.
Secondo le indiscrezioni raccolte dai giornali anglosassoni, Cameron avrebbe descritto il Regno Unito come "da sempre incerto" riguardo all'Europa, in fondo contrario all'idea di un'unione politica più profonda e più integrata. "Guardavamo la bandiera europea e pensavamo 'Non ci piace, abbiamo la nostra bandiera' - avrebbe detto l'ex primo ministro conservatore - Guardavamo al Parlamento europeo e pensavamo 'Non ci piace, abbiamo già un nostro parlamento di cui siamo molto orgogliosi".
Certo, ammette, "mi sono impegnato con tutto me stesso nella campagna elettorale, che ho portato avanti con passione.
Ed è proprio perché ho difeso con tanta forza il remain che sarebbe stato difficile continuare a guidare il Paese con la stessa credibilità di prima". Le dimissioni alla fine le ha date, come era inevitabile. Ed ora trova anche il tempo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
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