Tra poche settimane, se tutto andrà bene, scatteranno i primi test sull'uomo. Poi, per avere il vaccino contro il nuovo coronavirus, dovrà trascorrere il tempo burocratico necessario per iniziare la produzione di massa.
Insomma i tempi non sono brevi ma neppure lunghi come ritenevano in un primo momento. Questo è quanto emerge dai laboratori di Ness Ziona, vicino a Tel Aviv, in Israele, dove i ricercatori stanno lavorando per ottenere un antidoto che risulterebbe vitale all'intero pianeta.
Il team di esperti ha dichiarato a Quarto Grado che gli studi vanno avanti giorno e notte. E così, mentre in Italia si affronta l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 all'interno dei reparti di malattie infettive e nelle terapie intensive, in Israele gli scienziati sono in prima linea nei laboratori.
"Abbiamo scoperto quasi per caso che il coronavirus ha una struttura molto simile a quella di un altro virus che stavamo studiando – hanno spiegato i ricercatori - per questo possiamo dire di essere già a un buon punto. Ora abbiamo bisogno ancora di un paio di settimane per iniziare a testarlo sull'uomo e in un paio di mesi potrebbe essere già pronto".
Ricercatori al lavoro per un vaccino
Dunque l'Istituto israeliano per la ricerca biologica dovrebbe annunciare nei prossimi giorni di aver completato lo sviluppo di un vaccino. Lo riferisce anche il quotidiano israeliano Haaretz, citando fonti mediche, secondo cui i ricercatori sarebbero riusciti a individuare il meccanismo biologico e le qualità del virus, tra cui una migliore capacità diagnostica e la produzione degli anticorpi in coloro che hanno contratto il virus.
Il processo di sviluppo necessita di test ed esperimenti che potrebbero durare mesi prima che il vaccino sia ritenuto efficace e sicuro per essere utilizzato sull'uomo. L'Istituto per la ricerca biologica si trova a Nes Tziona, nel centro di Israele, ed è stato istituito nel 1952 e inglobato nel corpo medico delle Forze di difesa israeliane.
Successivamente è diventato un istituto civile, tecnicamente sotto la supervisione del primo ministro e in stretta collaborazione con il ministero della Difesa.
Secondo quanto riferito dal sito informativo Ynet, portale del quotidiano Yedioth Ahronot, cinque spedizioni di campioni di virus sono arrivate in Israele dal Giappone, dall'Italia e da altri paesi tre settimane fa. Secondo fonti sanitarie e della Difesa, dall'arrivo dei campioni, è stato svolto un intenso lavoro per sviluppare il vaccino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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