Coronavirus, Stati Uniti ed Israele attivano i rifugi antiatomici

Per garantire la sicurezza e la continuità di governo durante la pandemia di Coronavirus, Stati Uniti ed Israele hanno riattivato i rifugi antiatomici

Coronavirus, Stati Uniti ed Israele attivano i rifugi antiatomici
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Per garantire la sicurezza interna, le capacità di rappresaglia e la continuità di governo durante la pandemia di Coronavirus, Stati Uniti ed Israele hanno riattivato i rifugi antiatomici. Una contromisura che, in queste ore, potrebbe essere stata adottata da diversi Paesi.

Coronavirus, gli Stati Uniti riattivano i siti del "Giorno del Giudizio"

Il 24 marzo scorso, durante una diretta su Facebook, il generale dell'aeronautica statunitense Terrence O'Shaughnessy, comandante del NORTHCOM e del NORAD, ha annunciato di aver disperso diverse squadre di comando e controllo in alcune strutture corazzate degli Stati Uniti. Le operazioni del NORTHCOM e del NORAD continueranno ad essere gestite principalmente dalla base aerea di Peterson, in Colorado, attualmente portata a livello di protezione HPCON-Charlie. In caso di necessità i team disseminati presso il Cheyenne Mountain Complex ed un terzo sito segreto, subentreranno per garantire la missioni di comando e controllo dello spazio aereo nazionale. Il Cheyenne Mountain Complex, realizzato a seicento metri sotto il solido granito, è stato concepito per garantire la continuità di governo, comando e controllo durante una minaccia esistenziale. Impenetrabile dall'esterno, il complesso del Cheyenne Mountain è stato costruito a metà degli anni '60 per essere autosufficiente per lunghi periodi. Quella nota come la "fortezza americana" è una città completamente autosufficiente (tutti gli edifici sono costruiti in cima ad enormi molle progettate per fungere da ammortizzatori in caso di eventi sismici) realizzata all'interno di una montagna ed in grado di resistere ad un attacco biologico, elettromagnetico o termonucleare. Tutte le strutture al suo interno sono mantenute in "warm standby" e pronte per essere attivate in caso di necessità. Caratteristiche che la rendono ideale per ridurre le possibilità di contagio dei team di sorveglianza NORTHCOM e NORAD. Il 12 maggio del 2008, il Command Center situato all'interno del Cheyenne Mountain Complex è stato ufficialmente rinominato NORAD e USNORTHCOM Alternate Command Center. NORAD e USNORTHCOM utilizzano poco meno del 30% della superficie all'interno del complesso e rappresentano circa il 5% della popolazione giornaliera del Cheyenne Mountain.

Oltre ai team di comando e controllo, il Pentagono ha isolato diverse unità selezionate delle forze armate (dal SEAL Team Six ai Delta, dagli equipaggi dei sottomarini strategici a quelli dei bombardieri B-52 e B-2 fino agli operatori della forza di proiezione terrestre), così da garantire immediati tempi di reazione in caso di emergenza. Medesima procedura anche per gli operatori delle 17 agenzie dell'intelligence statunitense. L’obiettivo è quello di disporre sempre di un clean team che possa subentrare in caso di necessità all’unità contagiata.

Coronavirus, Israele riattiva il National Management Center

Isreale ha attivato il suo National Management Center. Il bunker “urbano”, scavato sotto il complesso governativo di Gerusalemme, è stato concepito per garantire la continuità di governo durante una grave crisi. Il 95% del National Management Center è sottoterra. La struttura è stata costruita più di un decennio fa a causa delle preoccupazioni per il programma nucleare iraniano e la minaccia missilistica rappresentata da Hezbollah e Hamas. Negli ultimi anni il National Management Center è stato utilizzato per ospitare le riunioni classificate del governo.

Perché comunicare l’attivazione delle strutture fortificate?

Per semplice deterrenza. Annunciando tale decisione, si comunica al potenziale nemico che anche in gravi situazioni di emergenza, le capacità decisionali, di difesa e rappresaglia resteranno integre.

Annunciando la riattivazione dei siti fortificati durante l'emergenza Coronavirus, Stati Uniti ed Israele intendono lanciare un chiaro messaggio: isolando il personale specifico coinvolto in missioni critiche, comprese quelle preposte alla difesa nazionale, nessun potenziale avversario potrebbe tentare di trarre vantaggio da una situazione di instabilità.

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