Così l'Iran ha rimesso in libertà cinque "uomini noti" di al-Qaida

Tra le persone scarcerati al-Adl, ritenuto il responsabile degli attentati del 1998 alle ambasciate americane

L'ambasciata di Dar es Salaam, in Tanzania, dopo l'attentato
L'ambasciata di Dar es Salaam, in Tanzania, dopo l'attentato

Da Teheran smentiscono tutto, ma la fonte statunitense citata dal New York Times, ancorché coperta dall'anonimato, non sembra avere dubbi. Le autorità iraniane, a marzo di quest'anno, hanno rilasciato cinque uomini di al-Qaida, nell'ambito di uno scambio di prigionieri contro la filiale yemenita del gruppo (Aqap).

Tra gli uomini rilasciati ci sarebbe anche Saif al-Adl, un membro di spicco del gruppo jihadista, con un ruolo nel Consiglio della shura, che dopo la morte di Osama Bin Laden si occupò della gestione di al-Qaida. I cinque sarebbero stati rilasciati perché Aqap ha in mano un diplomatico iraniano, Nour Ahmad Nikbakht, rapito a Sana'a nel luglio 2013.

Gli analisti che seguono da vicino le evoluzioni di al-Qaida avvertono che il fatto potrebbe essere rilevanti, perché i prigionieri scarcerati sono membri di

spicco dell'organizzazione. Al-Adl è tra i terroristi più ricercati dagli Stati Uniti e accusato di avere avuto un ruolo strategico nella preparazione degli attentati del 1998 alle ambasciate americane in Africa orientale.

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