Il governo cubano ha appena varato un provvedimento sulla “sorveglianza di massa” della popolazione.
Secondo quanto riporta Voice of America, è stato infatti appena pubblicato un decreto, firmato dal presidente Miguel Diaz-Canel, che fornisce copertura legale alle pratiche di spionaggio condotte dalle agenzie di intelligence nazionali nei riguardi dei cittadini.
In base alla normativa in questione, i procuratori dello Stato potranno disporre intercettazioni e monitoraggio costanti e segreti a carico degli abitanti dell’isola senza bisogno dell’autorizzazione di un giudice. Tali regole, spiega l’emittente americana, sono state introdotte per adempiere le prescrizioni contenute nella nuova Costituzione cubana, entrata in vigore lo scorso febbraio. Quest’ultima stabilisce appunto che la sorveglianza statale verso i cittadini può essere condotta solo in seguito all’approvazione di un’apposita legge che la autorizzi espressamente.
Il controllo governativo sul popolo, a detta della normativa voluta dal presidente, si svilupperà principalmente attraverso intercettazioni delle telefonate, registrazioni delle conversazioni personali, pedinamento degli individui sospetti effettuato mediante videocamere, violazione dei sistemi informatici privati.
Oltre a consentire alle autorità inquirenti di spiare la popolazione e di intercettarne le comunicazioni, il provvedimento pubblicato recentemente, riferisce sempre Voice of America, provvede anche a garantire legittimità e tutele agli informatori del governo e a gli agenti statali sotto copertura. Il decreto incriminato salvaguarda infatti sia i funzionari del ministero dell’Interno incaricati di eseguire indagini segrete sia i cittadini che, in cambio di ricompense, forniscono utili informazioni ai servizi di sicurezza nazionali.
Il testo normativo pubblicato ultimamente ha come obiettivo, stando al suo preambolo, “accrescere l’efficacia della prevenzione e del contrasto al crimine”, ma il
network Usa ha immediatamente evidenziato la portata abnorme del contenuto della misura, che, al contrario degli ordinamenti della maggior parte dei Paesi latinoamericani, non assicura alcuna garanzia dei diritti dei cittadini.
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