È arrivato il sì del Parlamento europeo all'apertura della procedura contro l'Ungheria per violazione delle norme sullo Stato di diritto nella gestione dell'immigrazione con la chiusura dei confini. Ora tocca ai leader europei decidere se comminare o meno le sanzioni a Viktor Orban.
L'assemblea ha approvato la risoluzione di Judith Sargentini, chiedendo di aprire per la prima volta la procedura prevista dall'articolo 7 del Trattato in caso di violazione dei diritti fondamentali come democrazia, Stato di diritto e diritti umani. Il testo è stato approvato con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti. Per attivare la procedura era necessaria una maggioranza dei due terzi dei voti espressi, oltre alla maggioranza assoluta dei deputati europei.
Tra i contrari alle sanzioni anche la Lega: "Le sanzioni sono una pagina bruttissima per la democrazia e l'intera Europa", ha commentato Mara Bizzotto, "Orban è vittima di uno squallido agguato politico orchestrato dalla sinistra filo immigrati e dalle lobby di potere della Ue. Che una parte consistente del Ppe si sia prestato a questo linciaggio politico contro uno dei suoi leader, è sotto gli occhi di tutti: spero che Orban, dopo questo affronto, molli il Ppe ed entri a far parte del nuovo blocco identitario e sovranista che stiamo costruendo in vista delle Europee del 2019". "Il coraggioso discorso di Viktor Orbán al parlamento europeo: 'L'Ungheria non cederà a questo ricatto e proteggerà i propri confini'", ha aggiunto Matteo Salvini, "Tutta la mia vicinanza. no alle sanzioni, no a processi a un governo liberamente eletto".
No alle sanzioni anche dai banchi di Forza Italia: "È una pessima notizia", ha sottolineato dopo il voto Licia Ronzulli, "Così facendo, la Ue produrrà più danni a se stessa che non al Governo ungherese che gode della fiducia dei suoi cittadini. Se l'Europa si dissocia dalla volontà popolare, non meravigliamoci se poi i popoli si dissociano da questa Europa. Al premier Viktor Orban esprimiamo la nostra solidarietà politica".
Solidarietà all'Ungheria anche da Fratelli d'Italia che questa mattina ha incontrato l'ambasciatore ungherese Adam Zoltan Kovacs portando lo striscione: "Con il popolo ungherese. No all'invasione dell'Europa". "Orban ha il coraggio di dire no all'invasione e no all'islamizzazione dell'Europa", ha detto Giorgia Meloni, "Il popolo ungherese che sessant'anni fa si è sollevato contro l'oppressione sovietica per difendere la sua libertà e la sua sovranità ha ancora il coraggio di combattere contro il nuovo soviet dell'Unione Europea. E noi, oggi come ieri, siamo al loro fianco".
Tra i favorevoli, invece, il M5S e il Pd: "La risoluzione che abbiamo approvato oggi al Parlamento Europeo non è diretta al popolo ungherese a cui va tutto il nostro sostegno e la nostra amicizia, ma all'operato del governo di Viktor Orban che viola sistematicamente i valori su cui si fonda l'Unione Europea", ha spiegato Cécile Kyenge, "Un
governo che da anni mette a repentaglio il funzionamento del sistema costituzionale e giudiziario, che favorisce la corruzione, che viola la libertà di espressione, che nega i diritti di rifugiati, migranti, afro discendenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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