"Il passaporto non si svende". Destra svizzera contro i migranti

Invece i socialisti vorrebbero agevolare il procedimento di naturalizzazione degli stranieri di terza generazione. Il 12 febbraio spetta al popolo elvetico, tramite referendum, pronunciarsi sull'eventuale modifica costituzionale

"Il passaporto non si svende". Destra svizzera contro i migranti

Nell'epoca dell'immigrazione globalizzata e incontrollata, soltanto la Svizzera va controcorrente. Oltre a monitorare con minuzia certosina il flusso quotidiano dei frontalieri alle dogane, le autorità della Confederazione alzano la posta in faccia a quei giovani stranieri, circa 25mila, che vorrebbero usufruire di uno "sconto" sull'acquisizione della nazionalità elvetica poiché nati in uno dei 26 cantoni. I ragazzi di terza generazione, infatti, devono rispettare la stessa procedura dei loro genitori o dei loro nonni, a meno che non siano sposati con un cittadino svizzero. L'iter di naturalizzazione può durare diversi anni e ha un prezzo salato: il richiedente rischia di sborsare anche migliaia di franchi.

Il dibattito parlamentare

Mentre i socialisti ritengono che i parametri stabiliti per il rilascio del passaporto siano ormai obsoleti e troppo severi e lanciano un referendum, la destra conservatrice non ha alcuna intenzione di svendere la nazionalità rossocrociata e confida nello spiccato senso patriottico degli svizzeri. "Le terze generazioni hanno praticamente solo dei legami turistici e simbolici con il Paese dei nonni, per questo la Svizzera deve riconoscere i propri figli", sostiene la deputata socialista Ada Marra. "Il passaporto si ottiene battendosi e al termine di un percorso che permette di dimostrare l’integrazione e la motivazione dei candidati", ribatte il parlamentare dell'UDC Jean-Luc Addor.

Verso la sentenza referendaria

Il 12 febbraio l'interrogativo sulla semplificazione del conferimento della nazionalità verrà risolto con la votazione popolare: se il "sì" otterrà la doppia

maggioranza, il testo della Costituzione subirà una modifica attraverso l'approvazione del nuovo decreto federale. Altrimenti per i giovani immigrati "3.0" la strada verso la cittadinanza elvetica sarà ancora lunga.

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