Disastro Cia in Cina: almeno 18 gli agenti scoperti o uccisi

L'operazione indebolisce la rete dello spionaggio. "Esecuzioni sommarie"

Disastro Cia in Cina: almeno 18 gli agenti scoperti o uccisi

Un disastro in piena regola quello documentato dal New York Times, che in una nuova inchiesta mette in luce una serie di errori commessi dalla Cia in Cina, spiegando come siano almeno 18 gli uomini dell'intelligence scoperti da Pechino tra il 2010 e il 2012, finiti in prigione o nei casi peggiori uccisi dopo essere stati smascherati.

Nel mirino dei cinesi sono finiti numerosi informatori locali, in operazioni che se non hanno indebolito direttamente la rete dello spionaggio americano, di certo hanno fatto tutto il possibile per mettere i bastoni fra le ruote alle agenzie statunitensi. Una storia, quella del quotidiano newyorchese, confermata da almeno 10 funzionari, attuali o passati dalla Cia negli anni scorsi.

Almeno 12 gli informatori che sono stati direttamente uccisi dopo essere scoperti, in esecuzioni sommarie avvenute anche nei cortili degli uffici pubblici dove continuavano a

lavorare: un ammonimento, per chiunque avesse pensato di mettersi al servizio dell'America.

Altre tre persone sarebbero finite in carcere durante l'operazione, che secondo il Times è dipesa da una fuga di notizie interna.

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