Si chiama “USNORTHCOM Branch Plan 3560: influenza pandemica e risposta alle malattie infettive” ed è il nome di un documento riservato di 103 pagine che nel 2017 enunciava i rischi che avrebbero potuto correre gli Stati Uniti di fronte a una possibile epidemia da coronavirus.
Nessuno, all'epoca, sapeva cosa diavolo fosse il Covid-19 ma il Pentagono era ben consapevole della minaccia latente rappresentata da una pandemia sconosciuta. Non solo: gli esperti ritenevano che il Paese si sarebbe ritrovato in estrema difficoltà, prevedendo quanto sta accadendo oggi. I rischi più grandi erano collegati a una carenza di ventilatori, mascherine, posti letto e ospedali adeguati ad accogliere i pazienti infetti.
Il documento militare, pubblicato ora da The Nation e datato 6 gennaio 2017, parlava chiarissimo: “ La minaccia più probabile e significativa è una nuova malattia respiratoria, in particolare una nuova malattia influenzale. Le infezioni da coronavirus sono comuni in tutto il mondo”.
Scendendo nel dettaglio, il Branch Plan 3560 non è altro che l'aggiornamento di un vecchio piano di risposta a un'influenza pandemica del Dipartimento della Difesa. Il riferimento era ad alcuni focolai recenti, su tutti quello relativo alla 2012 Middle Eastern Respiratory Syndrome Coronavirus, meglio nota come Mers.
La previsione non ascoltata
Ad aggiungere un ulteriore carico da novanta c'ha pensato Denis Kaufman, a capo della divisione Malattie infettive presso la Defense Intelligence Agency a cavallo tra il 2014 e il 2017. Kaufman ha sottolineato come l'intelligence Usa fosse consapevole dei rischi collegati ai coronavirus da anni. “L'intelligence – ha spiegato - mette in guardia sulla minaccia dei virus da almeno due decenni. Parlano di coronavirus da almeno cinque anni”.
La colpa più grande del governo americano, oltre a non aver preso sul serio le minacce paventate dal Pentagono, è stata quella di non aver risolto quelle criticità sanitarie che oggi sono esplose in tutta la loro drammaticità. Le stesse, tra l'altro, predette dal medesimo documento riservato. “Ci sarà – si legge nel testo scritto due anni fa - una scarsità di risorse tra cui ventilatori, dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti, attrezzature mediche e supporto logistico. Ciò avrà un impatto significativo sulla disponibilità della forza lavoro globale”.
Se consultato, il documento avrebbe fornito agli Stati Uniti una panoramica gli strumenti necessari per non ritrovarsi nella situazione odierna. Basti pensare che pochi giorni fa, a causa della mancanza di ventilatori, il presidente Donald Trump si è scagliato contro General Motors e Ford, chiedendo alle due aziende di produrre i dispositivi medici necessari.
Il Pentagono aveva tuttavia già previsto tutto: “Anche i paesi più industrializzati non avranno letti in ospedale a sufficienza, così come attrezzature specializzate come
ventilatori polmonari e farmaci per curare la popolazione durante una pandemia”. Altro che imprevedibile: a quanto pare gli Stati Uniti avevano tutto il tempo per prepararsi al meglio nel caso di una possibile catastrofe.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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