È di "omicidio volontario" l'accusa di cui devono rispondere due persone fermate in Francia per l'uccisione di Mireille Knoll, l'85enne sopravvisuta alla Shoah e trovata senza vita in casa venerdì, con segni d'arma da fuoco sul corpo in parte carbonizzato.
In manette sono finiti un 21enne con precedenti per rapina e un 29enne vicino di casa di fede musulmana. Gli inquirenti parlano di un omicidio motivato dalla "appartenenza vera o presunta della vittima a una religione", quella ebraica in questo caso. Ma tra vittima e conoscente ci sarebbe stata una conoscenza pregressa, e problematica.
Il 29enne e la Knoll si conoscevano da quando lui aveva sette anni, ma il rapporto tra di loro si sarebbe rovinato quando la badante dell'anziano lo aveva accusato di
avere molestato la figlia e fatto finire in carcere per scontare una pena per aggressione sessuale.Dopo quell'episodio l'uomo aveva minacciato di dare fuoco al palazzo ed era poi stato segnalato nuovamente alle autorità.
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