Protestavano in Siberia chiedendo la liberazione di un regista, l'ucraino Oleg Sentsov, ma le due militanti delle Pussy Riot sono finite in prigione. L'arresto delle due donne, Maria Alyokhina e Olga Borisova, è avvenuto a Yakutsk, città di 280mila abitanti nel nord-est della Siberia. La stessa Alyokhina scrive su Twitter che l’arresto è avvenuto dopo la manifestazione a sostegno di Sentsov, condannato a venti anni di carcere per terrorismo.
Le due donne sono state fermate per avere fatto una "manifestazione non autorizzata". Già domenica si erano fatte notare accendendo dei fumogeni rossi e blu e issando uno striscione con la scritta "Free Sentsov". La Aljokhina ha postato su Facebook le foto e il video protesta, scrivendo questa frase: "Jacuzia, Repubblica russa di Sacha, un ponte sul Lago di Sajsar. La colonia penale numero 1, dove è detenuto Oleg Sentsov, è a venti minuti e sette chilometri e mezzo da qui. Abbiamo usato lenzuola e uno spray rosa per preparare uno striscione e lo abbiamo appeso sul ponte così che passanti e residenti potessero vederlo".
Poi aveva aggiunto un dettaglio che sicuramente non è passato inosservato: "Il caso Sentsov e Aleksandr Kolchenko (un attivista, ndr) è uno dei casi politici chiave e principali nella storia del nostro Paese". La risposta non si è fatta attendere.
Ma chi è Sentsov? Originario della Crimea, così come Kolchenko, nel 2014 era stato arrestato dai servizi speciali russi con l’accusa di voler "pianificare attacchi terroristici". Un anno dopo è stato condannato a 20 anni da scontare in una struttura di massima sicurezza.
Kolchenko, invece, sta scontado una pena di 10 anni nel carcere di Kopejsk. Per la liberazione dei due uomini si sono mobilitati diversi vip delmondo del cinema, tra cui lo spagnola Pedro Almodovar e il britannico Mike Leigh.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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