Ecco le novità di Facebook per la trasparenza nelle elezioni

Il capo di Facebook, Mark Zuckerberg, annuncia due importanti novità per difendere la trasparenza del social network durante le elezioni. Continua la strana guerra alle fake news

Ecco le novità di Facebook per la trasparenza nelle elezioni

Facebook continua a essere nell'occhio del ciclone e si torna a parlare del ruolo del social network nel processo elettorale. Mark Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook, ha annunciato in queste ore il varo di nuovi strumenti per tutelare la trasparenza delle inserzioni di carattere politico. In questo modo, spiegano da Menlo Park, in California, la speranza sarebbe quella di arginare le manovre di interferenza nel processo elettorale. Inutile dire che il problema nacque nel 2016 con l'onda che ha accompagnato la cavalcata di Donald Trump alla Casa Bianca. In America sono ancora convinti che il problema sia stato Facebook e la Russia.

"Questi passi da soli non fermeranno tutte le persone che proveranno a ingannare il sistema. Ma renderanno più duro il lavoro di chi proverà a fare quello che hanno fatto i russi durante le elezioni 2016 utilizzando account fake e pagine per diffondere inserzioni", ha detto Mark Zuckerberg. "L'interferenza nelle elezioni è un problema più grande di ogni singola piattaforma", ha affermato.

Le novità tecniche annunciate dal quartier generale del social network sono due. E sono molto interessanti. La prima novità prevede la verifica approfondita di ogni pagina che intende diffondere inserzioni e pubblicità di carattere politico. "Per ottenere lo status di 'verificato' - spiegano dalla California - gli advertiser dovranno confermare la loro identità e il luogo in cui si trovano. Chi non ha i requisiti, non potrà diffondere messaggi". Ma non è tutto. Gli inserzionisti, oltre a dichiarare dove si trovano e la loro identità, "dovranno mostrarvi -dice Zuckerberg rivolgendosi agli utenti del suo social- chi ha pagato per loro." Gli Stati Uniti e il Canada saranno i Paes pilota, ma è solo l'inizio. Il sistema di verifica lo "espanderemo al resto del mondo nei prossimi mesi". "Per maggiore trasparenza -prosegue- abbiamo costruito un tool che consente a chiunque di vedere tutte le inserzioni gestite da una singola pagina. Ora stiamo testando lo strumento in Canada e lo lanceremo a livello globale in estate. Stiamo anche creando un archivio delle vecchie inserzioni politiche in cui sia possibile effettuare ricerche".

La seconda novità invece, se vogliamo è ancora più incisiva e molto inquietante. La scelta di Zuckerberg è infatti quella di richiedere la cosiddetta "verifica" anche per le persone che gestiscono pagine rilevanti sotto il profilo delle condivisioni e delle visualizzazioni. "Questo -osserva Zuckerberg- renderà più complicato gestire pagine attraverso account fake", ma anche "fare disinformazione e diffondere contenuti divisivi".

La guerra alla fake news diventa quindi pilastro della politica di Facebook. E non c'erano dubbi. Dopo lo scandalo della violazione della privacy e le richieste di comunicazioni da parte del Congresso degli Stati Uniti e del parlamento britannico, Zuckerberg doveva per forza mostrarsi propenso ad accettare le richieste dei governi e degli apparati statali.

E per ottenere l'obiettivo, Facebook assumerà "migliaia di nuovi dipendenti. "Siamo impegnati a fare tutto questo in tempo per i mesi critici che precedono le elezioni 2018", dice riferendosi alle elezioni di mid-term di novembre.

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