Egitto, quattro corpi decapitati trovati nel Sinai negli ultimi giorni

Pochi giorni fa un gruppo jihadista ha pubblicato un video con l'esecuzione di altre quattro persone

Il ritrovamento nel Sinai di quattro corpi decapitati - di cui hanno parlato all'Ansa fonti della sicurezza - porterebbe ad otto il numero delle persone giustiziate nella stessa area nelle ultime settimane.

Quattro cadaveri privi della testa erano statri trovati a fine agosto. Alcuni giorni prima quattro persone erano state rapite da un gruppo armato mentre passavano in macchina nella città di Sheik Zuwaid, non molto lontano dal valico di Rafah, che conduce alla Striscia di Gaza.

Le forze di sicurezza egiziane avevano subito accusato i militanti attivi nel Sinai e nei giorni successivi il gruppo jihadista Ansar Beit al-Maqdis aveva rivendicato le esecuzioni, pubblicando un video in cui quattro uomini erano costretti a "confessare" le loro colpe e accusati di avere collaborato con il Mossad, il servizio d'intelligence di Israele.

Il gruppo, attivo soprattutto nel Sinai, in passato ha realizzato attacchi anche al Cairo. Alla vigilia del terzo anniversario della rivoluzione del 2011, tre attentati avevano preso di mira la capitale del Cairo, colpendo anche il quartier generale delle forze di sicurezza. Ansar Beit al-Maqdis ha anche rivendicato nel 2013 il tentato omicidio del ministro dell'Interno egiziano, Mohamed Ibrahim.

Venerdì alcuni residente di Nagaa Shabana, nel Sinai del Nord, hanno annunciato di avere ritrovato la testa di un uomo, identificato come un 23enne rapito alcuni giorni prima. Ieri altre due persone decapitate sarebbero state trovate nell'area di Rafah.

Il ministero dell'Interno, secondo quanto scriveva ieri il quotidiano egiziano Daily News Egypt, non ha ancora confermato l'ultimo ritrovamento e ha sottolineato anche di stare indagando sul video delle decapitazioni pubblicato da Ansar Beit al-Maqdis, per capire se davvero i fatti siano avvenuti in territorio egiziano.

538em;">Secondo fonti dell'Ansa i jihadisti avrebbero iniziati a mettere in piedi "di notte posti di blocco per dare la caccia a quelli che considerano collaboratori dell'esercito". L'agenzia stampa scrive anche che centinaia di famiglie hanno dovuto lasciare le proprie case.

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