Elezioni Usa, code ai seggi: si va verso il record dell'affluenza

Le elezioni di medio - termine sono in corso. I primi datti fanno registrare un'affluenza molto alta, che può influire sull'esito

Elezioni Usa, code ai seggi: si va verso il record dell'affluenza
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Le elezioni di medio - termine sono in corso, ma le notizie trapelate in queste prime ore lasciano pensare che i cittadini americani, in maniera differente rispetto ad altre occasioni, abbiano deciso di recarsi alle urne in massa.

Non si può ancora procedere con il conteggio definitivo: in buona parte degli Stati Uniti si sta ancora votando. Mentre scriviamo, sono chiusi solo i seggi del Senato relativi al Kentucy e all'Indiana. Sappiamo, però, quante persone hanno espresso la loro preferenza in modo anticipato: 36milioni di persone. La medesima turnata, quattro anni fa, fece registrare la partecipazione di 27,2 milioni di persone. Quasi dieci milioni di aventi diritto in più, che quest'anno hanno optato per votare per posta.

Questo dato lascia supporre che anche coloro che si sono recati di persona ai seggi aumenteranno di numero. Le previsioni parlano di una soglia vicina al 50% del totale. Tredici punti percentuali in più rispetto agli elettori attivi del 2014. Anche in quella circostanza si era chiamati a rinnovare parte del Senato, dell'intera Camera dei Rappresentanti e di alcuni governatori. Si vocifera, inoltre, che in Texas la procedura di spoglio debba essere rimandata di almeno un'ora: troppi elettori ancora in coda. Ma cosa sta a significare questo aumento di interesse?

L'aumento dell'affluenza comporta di solito uno di questi due effetti: un plebiscito per una delle forze politiche in campo o una sfida al cardiopalma da gustare sino allo spoglio dell'ultima scheda. Poi c'è un'altra lettura da fare: le elezioni di medio - termine vengono utilizzare di consueto per lanciare un segnale di dissenso al presidente in carica. Per questo viene spesso citato il "riequilibrio politico". Sono gli americani scontenti, di solito, ad avere le motivazioni giuste per andare a votare. Un affluenza record, però, potrebbe significare tutt'altro. Donald Trump può sperare in una duplice conferma? Troppo presto per dirlo.

Vale la pena sottolineare l'esistenza di veri e propri disagi: alcuni macchinari non hanno funzionato, alcuni seggi sono stati spostati, com'è accaduto in Pennsylvania, alcune sedi elettorali, come per un caso in Arizona, hanno ritardato l'inizio dei lavori per via di problematiche legate al mancato pagamento di un affitto. Ma la costante è stata rappresentata dalle file: in Georgia alcune persone hanno dovuto attendere la bellezza di quattro ore prima di poter esprimere la loro preferenza.

Si potrebbe parlare per giorni, infine, di quanto accaduto nel North Dakota

dove, stando a quanto raccontato da un avvocato attivista per la tutela dei diritti civili, ad alcuni nativi americani non sarebbe stato consentito votare a causa di complicazioni riguardanti i documenti.

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