Un altro attacco da parte del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, all'Europa. Dopo lo scontro con l'Olanda di qualche giorno fa, Erdogan rincara la dose affermando che i rapporti con l'Europa saranno "rivisti" dopo il referendum del 16 aprile per il comporatmento "fascista e crudele" di alcuni Paesi europei. Un atteggiamento che ricorda "i tempi che hanno preceduto la seconda Guerra mondiale", ha affermato il presidente turco. Secondo Erdogan è finito il tempo dei ricatti da parte di Bruxelles, in cui il processo di integrazione della Turchia in Europa è stato utilizzato come "arma di ricatto" nei confronti di Ankara, permettendo ai Paesi Europei di "spiare e controllare la Turchia con dei pretesti". Parole dure quelle di Erdogan che ha parlato questa mattina durante un comizio per il ’Sì' al referendum del prossimo 16 aprile, con cui la Turchia è chiamata a decidere del passaggio al sistema presidenziale, una riforma fortemente voluta dallo stesso Erdogan.
Le polemiche con l’Europa hanno raggiunto il massimo della tensione in seguito al divieto di atterraggio che le autorità olandesi hanno emesso lo scorso 10 marzo nei confronti di un aereo che avrebbe dovuto portare il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu, a Rotterdam per un comizio.
La situazione è poi peggiorata quando, a distanza di 24 ore, la ministra per le politiche sociali e famigliari, Fatma Betul Sayan Kaya, è stata fermata alla frontiera insieme al suo staff e giornalisti al seguito, per poi essere scortata in territorio tedesco nonostante fosse a bordo di auto con targa diplomatica, in possesso di passaporto diplomatico e fosse diretta presso il consolato turco di Rotterdam. Prima dell’Olanda era stata la Germania a vietare comizi su suolo tedesco a ministri turchi, spingendo Erdogan e Cavusoglu al contrattacco, parlando addirittura di "reminiscenze naziste e fasciste".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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