“Siamo tutti in continua formazione. Dobbiamo sempre far tesoro delle lezioni apprese e delle esperienze. Vale per il più giovane soldato come per il più elevato in grado di comandante”. E’ quanto ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina, al Corriere della Sera.
“Per le Forze armate la necessità di combinare l'innovazione del modo di agire e pensare con la tradizione è radicale. Finora siamo stati in grado di ridurre del 30% i generali rispetto al 2012. Lo abbiamo fatto sulla base del Libro Bianco della Difesa. Per strutture e infrastrutture la tendenza è raggiungere il 30% in meno. Allo stesso tempo, vanno potenziate le capacità operative. Il Capo di Stato maggiore della Difesa ha fatto costituire un centro interforze per le difese cibernetiche, noi abbiamo contribuito molto. Abbiamo perfezionato presso il Comando Trasmissioni la formazione di addetti che lavoravano sulle nostre reti. Alla Cecchignola c' è un nucleo che si evolve per dotare le nostre missioni all' estero di esperti nella tutela delle reti. Arrivare a una conoscenza tecnica avanzata non richiede anni, però elementi giusti e formazione adeguata”.
Gli effettivi nell’esercito – aggiunge il generale Farina al Corriere - sono circa 95 mila. Adesso ne abbiamo undicimila schierati: settemila in Italia per l' operazione Strade sicure e quattromila all' estero. Con le forze pronte a intervenire arriviamo a ventimila. Di queste, circa 8.900 in caso di emergenza nazionale e per crisi internazionali. L' impiego continuo dei ventimila militari comporta turnazioni per garantire il necessario recupero, addestramento e approntamento.
“Una difesa credibile deve disporre di tutte le componenti. Nell'Esercito la stragrande maggioranza delle forze di manovra è della fanteria, una volta chiamata la regina delle battaglie. Serve a presidiare il terreno, conoscere e vedere, prevenire ed eventualmente dimostrare la possibilità di uso proporzionato della forza. Per la prevenzione è necessaria presenza avanzata e vigilanza. Considero l' uomo la parte centrale di un meccanismo di difesa, perché in natura è il sistema più evoluto. Le aree urbane crescono: tra milioni di abitanti i droni sono utili, tuttavia negli edifici, nelle linee sotterranee di metropolitane ci vuole l' uomo. L' Italia oggi non ha alcuna minaccia incombente palese nel senso convenzionale, del tipo degli anni più bui della Guerra fredda. Però è al centro dell' area mediterranea e dell' euro-atlantica, vicina a Nord Africa e Medio oriente, è circondata da rischi di instabilità di Stati disintegrati che lasciano fiorire gruppi terroristici, altra instabilità e conflitti locali capaci di diventare regionali ed espandersi”.
Se questi pericoli si consolidano – conclude il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito al Corriere della Sera - anche l' Italia può nel medio-lungo termine esserne interessata. Rischi di infiltrazione di terroristi ci sono già in Europa. Strade sicure è mirata a controllare e prevenire questi pericoli come lo è il nostro essere in aree d'instabilità o dove va mantenuta una pace fragile.
Progetto Soldato Futuro
Incrementare l'efficienza operativa delle minori unità esaltando ed integrando le aree capacitive fondamentali del combattente appiedato: letalità, sopravvivenza, Comando e Controllo, mobilità e autonomia. Tale incremento è stato perseguito nel quadro degli orientamenti NATO nel settore, al fine di conferire ai singoli combattenti ed alle unità una totale interoperabilità sia interforze sia in contesti d'impiego multinazionali. Lo sviluppo di equipaggiamenti individuali innovativi completamente integrati tra loro ha condotto alla realizzazione di un "sistema soldato", basato sulla sinergia uomo-dotazione, idoneo ad assolvere i compiti derivanti dai profondi mutamenti intervenuti nello scenario internazionale. Il sistema è caratterizzato da modularità, flessibilità ed espandibilità, pertanto risulta efficacemente configurabile in funzione delle diverse situazioni d'impiego e progressivamente aggiornabile alla luce delle innovazioni tecnologiche nei singoli settori. La sua integrazione nel sistema automatizzato di Comando e Controllo consentirà inoltre il completo inserimento delle unità, fino ai minimi livelli, nel processo di digitalizzazione dei nuovi contesti operativi.
Il Programma di Ricerca e Sviluppo pluriennale è relativo alla realizzazione di 3 prototipi del sistema "Soldato Futuro", nelle configurazioni "Comandante", "fuciliere" e "fuciliere granatiere" (dotato di lanciagranate).
Dal 2007 i prototipi sono stati sottoposti alle previste prove di collaudo tecnico e, successivamente, sono stati avviati ad un ciclo di prove di funzionalità operative a cura della Scuola di Fanteria di CESANO. Inoltre, allo scopo di valutare opportunamente i risultati del programma di ricerca e sviluppo "Soldato futuro", a premessa della successiva fase approvvigionativa, è stato avviato l'approvvigionamento di 92 prototipi pre-serie del sistema "Soldato futuro" di cui 19 nella versione "Comandante", 57 nella configurazione "fuciliere" e 16 nella configurazione "fuciliere granatiere".
I primi 30 sistemi di pre-serie saranno a breve consegnati alla Forse Armate.
Architettura del sistema
Il Soldato Futuro persegue l'incremento dell'efficacia nelle cinque aree capacitive fondamentali. In particolare:
1) L'incremento della operatività scaturisce non soltanto dalle nuove tecnologie che interessano le armi e le munizioni, ma anche da quelle relative agli apparati per l'acquisizione obiettivi, il controllo del tiro, le comunicazioni e la gestione delle informazioni. L'arma individuale è in calibro 5.56 mm, può montare un lanciagranate da 40 mm abbinato e supporta un modulo multifunzione idoneo all'acquisizione di obiettivi ed alla gestione del fuoco efficace, selettivo e mirato (di notte e di giorno). In particolare, lo stesso comprende una camera termica abbinata ad una camera TV che opera sullo stesso canale ed un'ottica di puntamento a tre ingrandimenti, un congegno di puntamento per il tiro istintivo e due puntatori laser (uno che emette nel campo del visibile, l'altro in quello dell'infrarosso). I dati possono essere esportati con modalità "wireless".
2) La sopravvivenza è accresciuta grazie anche all'integrazione delle tecnologie che assicurano la protezione contro la completa gamma di minacce presenti in un moderno scenario operativo. In tale quadro, sono state sviluppate le protezioni balistica, anti-NBC, antilaser, climatica, dal fuoco e dall'osservazione.
3) I sistemi di Comando e Controllo sono stati potenziati, integrando e sviluppando i sistemi di comunicazione e i sensori per migliorare sia la percezione globale che il combattente ha della situazione, sia la sua capacità di agire con efficacia. Il sistema è dotato di appositi presentatori dati, computer individuale, GPS e radio individuale. Il programma "Soldato futuro" è integrato con le altre componenti della digitalizzazione dello spazio di manovra (SIACCON e SICCONA).
4) L'autonomia è stata migliorata, impiegando materiali innovativi, essenzialmente nel settore dell'alimentazione elettrica.
5) La mobilità è incrementata ottimizzando l'ergonomia dei materiali, il peso
degli equipaggiamenti e l'ottimizzazione/modularità del carico trasportabile. Inoltre, è stata esaltata sia la capacità di movimento ed osservazione del combattente in ambiente notturno che la conoscenza della situazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.