Gli Stati Uniti hanno informato il governo canadese di voler procedere con la richiesta di estradizione di Meng Wanzhou, direttrice finanziaria di Huawei arrestata a Vancouver lo scorso dicembre. Una mossa che scatentato l'ira della Cina.
Pechino ha accusato gli Stati Uniti di "atti di bullismo" e ha chiesto "alla parte canadese di rilasciare Meng Wanzhou per proteggere efficacemente i suoi diritti e interessi legittimi". La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha poi "esortato con forza gli Usa a correggere immediatamente gli errori, a ritirare il mandato d'arresto e a non presentare una richiesta formale di estradizione".
Ma gli Stati Uniti non sembrano intenzionati a cambiare idea. "Continueremo a perseguire l'estradizione dell'accusata Meng Wanzhou, e rispetteremo tutte le scadenze stabilite dal trattato di estradizione Usa-Canada", ha affermato Marc Raimondi, portavoce del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Lady Huawei
Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei, è stata arrestata all'aeroporto di Vancouver a inizio dicembre per la presunta violazione delle sanzioni americane contro l'Iran. Rilasciata con il pagamento di una cauzione di 7,5 milioni di dollari americani, la direttrice finanziaria è ora in attesa di un'udienza sulla sua estradizione.
Accuse di spionaggio
Nel frattempo il gigante cinese delle telecomunicazioni ha annunciato il possibile ritiro dalle partnership in alcuni Paesi. Huawei, accusata di spionaggio, è finita nel mirino delle autorità occidentali che ne hanno bloccato la partecipazione allo sviluppo delle reti tlc di nuova generazione 5G.
"Non siamo una
minaccia per la futura società digitale", ha affermato Liang Hua, presidente di Huawei. "Trasferiremo le nostre partnership tecnologiche nei Paesi in cui siamo i benvenuti e dove possiamo lavorare insieme".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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