L'affondo di Lavrov: "Rubate i nostri soldi. Italia in prima fila contro Mosca"

Il ministro degli Esteri russo intervistato a Zona Bianca: "Giornalisti occidentali travisano la situazione e questo non fa loro onore"

L'affondo di Lavrov: "Rubate i nostri soldi. Italia in prima fila contro Mosca"

È stata la prima volta dall'inizio della guerra che Sergej Lavrov è apparso sugli schermi di un'emittente europea. Per questo l'attesa per la nuova puntata di Zona Bianca su Rete4 già da ore era molto alta. Da parte del ministro degli Esteri russo non sono mancate stoccate e accuse molto gravi verso l'occidente. A partire dalla narrazione mediatica fatta sul conflitto. "Si travisano parole e posizioni della Russia", ha dichiarato. Passando poi per il dito puntato contro le sanzioni. "Con le sanzioni - ha detto Lavrov - l'occidente vuole rubare i nostri soldi, non è possibile".

Perchè parlare proprio in Italia per la prima volta

Non è stato certamente un caso che il ministro degli Esteri russo abbia scelto l'Italia per parlare per la prima volta in Europa. Da anni si dice che Lavrov venga almeno una volta all'anno in vacanza nel nostro Paese, conosce molto bene l'Italia e l'italiano e poi soprattutto Roma è sempre stata vista da Mosca come il partner europeo più vicino. Non solo politicamente, bensì anche sotto il profilo dei rapporti tra le rispettive popolazioni.

E infatti Lavrov, nelle sue parole, non ha mancato di sottolineare questo aspetto. "Io - ha spiegato - ho un buon rapporto con il popolo italiano. Ci aspettavamo altro dall'Italia, Paese in prima linea nell'applicare le sanzioni e anche nell'avere atteggiamenti diplomatici che spesso sono andati oltre un determinato limite contro di noi. Oramai ci siamo abituati, forse è questa la vera Italia".

"Non sottovalutare il rischio di guerra nucleare"

La prima domanda ha riguardato le parole pronunciate dallo stesso Lavrov circa il possibile uso da parte di Mosca di ordigni atomici. "Le mie parole sono state ancora una volta travisate - ha risposto il ministro degli Esteri russo - Io ho detto altro. Ho spiegato in primo luogo che la Russia non ha mai interrotto gli sforzi per accordi volti a non sviluppare una guerra nucleare".

"Ho spiegato - ha proseguito - che era stato proposto agli Stati Uniti di ripetere quanto dichiarato a suo tempo da Gorbaciov e Regan sull'importanza di non arrivare a una guerra nucleare. Non siamo riusciti a convinvere Trump, mentre Biden era d'accordo e nel luglio 2021 a Ginevra Putin e Biden hanno accettato questa dichiarazione. Abbiamo fatto poi altre iniziative in tal senso, come quella del gennaio scorso, poi abbiamo proposto un'altra risoluzione in merito al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Francia e Cina sono d'accordo, Usa e Gran Bretagna hanno invece rallentato questo processo". In poche parole, secondo Lavrov il governo russo si è sempre adoperato per raggiungere accordi sulla limitazione di ordigni nucleari. Ma, sempre secondo il minsitro degli Esteri, visto quanto accaduto e visto l'atteggiamento occidentale allora il rischio di una guerra atomica non sarebbe così lontano. "Io ho spiegato questo - ha concluso - ma sono stato travisato".

"Nessuna provocazione contro l'Onu, noi dobbiamo difendere civili del Donbass"

L'intervistatore Giuseppe Brindisi ha poi mostrato un video del presidente ucraino Zelensky in cui quest'ultimo parla di "provocazione" russa contro l'Onu per via dei missili sparati su Kiev durante la visita nella capitale ucraina del segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres. "Ma noi - ha replicato Lavrov - abbiamo sempre avvisato su quelli che sono i nostri target, sin dall'inizio. Sono obiettivi militari volti a impedire al regime radicale ucraino di rafforzare propria posizione bellica". Dunque, secondo il ministro degli Esteri russo Mosca ha sempre avvertito sulla possibilità di colpire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo gli obiettivi di Kiev. Non ci sarebbe nel bombardamento dei giorni scorsi, secondo la posizione del Cremlino, una provocazione contro l'Onu.

"Non ho sentito da Zelensky nessuna parola sui missili ucraini che hanno colpito Donetsk e altre città, anche fino all'altro giorno - ha proseguito Lavrov - Questi attacchi sono chiaramente diretti a terrorizzare la popolazione civile che vive da queste parti". Da qui poi l'affondo su Kiev. "Il governo ucraino è in mano ai neonazisti, è un loro strumento, così come è uno strumento in mano agli Stati Uniti".

"Noi - ha proseguito - stiamo aiutando la popolazione civile stanca dell'atteggiamento di Kiev. L'Ucraina non ha mai rispettato gli accordi di Minsk, si stava armando per intervenire nel Donbass e la nostra unica scelta è stata quella di riconoscere le Repubbliche separatiste e rispondere alla loro richiesta di intervento".

"Sanzioni? State rubando i nostri soldi"

Un capitolo importante toccato dall'intervista condotta su Rete 4 ha riguardato ovviamente anche le sanzioni. Su questo fronte, Lavrov è stato ancora più duro contro l'occidente. In special modo quando l'intervistatore ha chiesto il perché della mossa del Cremlino di pagare il gas russo in Rubli e sui Paesi europei che potrebbero rifiutarsi di farlo. "Volete pagare il gas in Euro e tenere i soldi nelle vostre banche? - ha replicato Lavrov - Questo è rubare i soldi, non è possibile".

"Non vogliamo un cambio di regime, Zelensky smetta di collaborare con battaglioni nazisti"

Nel corso dell'intervista si è poi tornato a parlare di quelli che sarebbero gli obiettivi russi della missione. "Noi non vogliamo cambiare regime - ha dichiarato Lavrov - vogliamo sicurezza e stabilità nell'est dell'Ucraina e in Russia".

Per arrivare alla pace poi, secondo il ministro degli Esteri russo "Zelensky dovrebbe evitare di collaborare con i battaglioni nazisti, deve interrompere i contatti con loro". Tra i battaglioni in questione, Lavrov ha chiaramente citato il Battaglione Azov.

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