"Fascisti, morirete qui": la donna che sfida i soldati russi

È diventato virale il video dello scontro verbale tra una donna ucraina e un soldato russo: "Siete occupanti, siete fascisti"

"Fascisti, morirete qui": la donna che sfida i soldati russi

Ancora spari ed esplosioni in Ucraina, la battaglia è arrivata alle porte di Kiev. Le truppe russe assediano la capitale in più direzioni, ma il popolo guidato da Zelensky sta dando grande filo da torcere. Gli ucraini sono al fianco del presidente e in queste ore una donna è diventata un simbolo di lotta e temerarietà sui social network per aver avuto il coraggio di sfidare un militare di Putin armato fino ai denti.

Il siparietto è stato filmato da un passante ed è diventato virale nel giro di poche ore in tutto il mondo. “Che cazz* stai facendo qui?”, l’esordio della donna contro il soldato russo, armato di fucile e in posizione di azione. “Questa conversazione non porterà a nulla”, la replica del soldato, un tentativo per fare allontanare la cittadina ucraina. Proprio in quel momento ecco la replica tranchant: “Siete occupanti siete fascisti. Siete venuti nella nostra terra, perché siete venuti qui con le armi?”. Poco dopo, si rivolge al soldato offrendogli dei semi di girasole: “Prendi questi semi e mettili nelle tue tasche, così almeno i girasoli cresceranno quando morirai qui”. Il dialogo si è concluso con l’invito del militare ad andarsene, con toni non particolarmente minacciosi.

Dall’Europa agli Stati Uniti, il video è stato condiviso su tutti i social network e la maggior parte degli utenti ha elogiato il coraggio della donna. Ma non sono mancate le frecciatine alle potenze internazionali, ree di aver lasciato sola Kiev in questa guerra contro Vladimir Putin: “Questa donna è più coraggiosa dell’Europa di sicuro”, si legge su Twitter.

Un grande, grandissimo atto di coraggio, che riporta alla mente i soldati eroi dell’Isola dei Serpenti, morti dopo aver rifiutato di arrendersi alle forze russe e dopo aver chiuso il dialogo con un sonoro “andate a farvi fottere”.

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