Filippine, ritrovato l'incrociatore che trasportò l'uranio per Hiroshima

Indianapolis, l'incrociatore usato per trasportare l'uranio usato per la bomba atomica che distrusse Hiroshima, è stato ritrovato a circa 5 km di profondità

Filippine, ritrovato l'incrociatore che trasportò l'uranio per Hiroshima

Indianapolis, l'incrociatore usato durante la seconda guerra mondiale per trasportare l'uranio usato per confezionare la bomba atomica che rase al suolo la città giapponese di Hiroshima, è stato ritrovato a 18 mila piedi di profondità (5.400 metri) al largo delle coste delle Filippine. I resti dell'incrociatore, silurato e affondato il 30 luglio 1945 da un sommergibile giapponese, sono stati recuperati da un team di ricercatori guidati dal co-fondatore di Microsoft, Paul Allen: "Abbiamo un debito di gratitudine nei confronti dell'equipaggio", ha detto Allen.

I resti della nave militare sono stati avvistati sul fondale dell'Oceano Pacifico, nelle Filippine. Varata nel 1931, l'incrociatore era stato impiegato dagli Usa in molte battaglie combattute contro le forze della Marina giapponese, da Pearl Harbour fino a Okinawa. Proprio Indianapolis fu scelta per il trasporto di alcune componenti che finirono nella bomba sganciata il 6 agosto 1945.

La nave fu silurata dai giapponesi il 30 luglio di quell'anno, pochi giorni prima che il presidente Truman decidesse di colpire al cuore il Giappone con le due bombe nucleari fatte esplodere a Hiroshima e Nagasaki tra il 6 e l'8 agosto 1945. Molti superstiti attesero in mare l'arrivo dei soccorsi, prima di essere divorati dagli squali.

Una vicenda, quella di Indianapolis e della sua "ciurma" morta tragicamente, raccontata e onorata dal cinema americano con il film "Uss Indianapolis", oltre che citata da "Lo Squalo". Il ritrovamento dei resti dell'incrociatore è avvenuto al termine di una ricerca durata diverse settimane e voluta, finanziata e guidata dal co-fondatore della Microsoft, Paul Allen.

"Dobbiamo mostrare grande umiltà - ha detto Allen - per onorare gli uomini coraggiosi della Uss Indianapolis e le loro famiglie attraverso la scoperta del relitto di una nave che ha avuto un ruolo così importante nella fine della Seconda guerra mondiale. Come americani, abbiamo tutti un debito di gratitudine nei confronti dell'equipaggio, per il coraggio, la determinazione e lo spirito di sacrificio mostrati di fronte a circostanze terribili”.

Dei 1196 marinai presenti sulla nave al momento del siluramento e del successivo affondamento, 900 finirono in mare.

Per i naufraghi furono giorni di trepidante attesa, ma i soccorsi arrivarono soltanto l'8 agosto e soltanto 316 uomini riuscirono a salvarsi: gli altri morirono per annegamenti, disidratazione o divorati dagli squali.

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