Nell'internazionale del terrore nero sembrano delinearsi scenari alquanto incomprensibili. Alleanze e fratture, accuse e appelli di solidarietà. Lo jihadismo è in balia di se stesso e le differenze interne affiorano con sempre maggior prepotenza. Se infatti un messaggio di Al Zawahri invita tutti i mujaheddin a unirsi nella lotta contro Russia e Occidente in Siria e in Iraq, lasciando così presumere un possibile avvicinamento tra Al Qaeda e lo Stato Islamico, quasi nelle stesse ore emerge però un video che evidenzia la lontananza tra i due gruppi islamisti.
Domenica infatti Khalid Batarfi, un membro di AQPA, Al Qaeda nella Penisola Arabica, è apparso in un filmato lungo 26 minuto durante il quale ha letto un comunicato rivolto all'ISIS, chiamato in modo sdegnoso '' il gruppo di Baghdadi''.
Il testo è un attacco diretto alle politiche dello Stato Islamico e si rivolge al recente discorso pronunciato dal portavoce del gruppo Abu Muhammad Al Adani che ha minacciato i musulmani sunniti che hanno lottato contro l'IS di giurare fedeltà al gruppo o affrontare la morte. A queste promesse di sangue sono quindi seguite le polemiche nel mondo jihadista e così Batarfi ha accusato gli islamisti del Califfato di devianza, poiché mettono nel mirino i musulmani quando dovrebbero indirizzare la lotta contro gli infedeli. E poi, proseguendo, il rappresentante di AQPA ha aggiunto che ogni giuramento di fedeltà al Daesh è nullo dal momento che questo si fonda sulla forza e la violenza anziché sul consenso reciproco.
Quale avvenire prospettare nel mondo della guerra santa islamista è difficile da prevedere.
E forse ancor più lontano da ipotesi certe è immaginare quali conseguenze potrebbe avere un'implosione della consorteria del terrore. Cellule impazzite, come in una metastasi globale, pronte a colpire come cani sciolti senza coordinamento o, invece, l'inizio di una crisi del terrorismo islamista?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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