L'Onu è stata impegnata in una complicata operazione di evacuazione per mettere in salvo i civili che nelle scorse settimane avevano provato a cercare rifugio all'interno dell'acciaieria Azovstal di Mariupol. I funzionari delle Nazioni unite hanno raggiunto il fronte più caldo della guerra per coordinare l'operazione insieme a Ucraina, Russia e Comitato internazionale della Croce rossa. Tante le persone portate in salvo, tra loro anche molti bambini molto piccoli, che dopo settimane d'assedio e di bombe sono finalmente riusciti a mettersi in salvo e a raggiungere un luogo sicuro.
Le informazioni diffuse dal portavoce dell'Onu a Ginevra sono molto scarse, proprio per garantire le condizioni di sicurezza dell'operazione, che non si è rivelata facile. "Il primo gruppo di circa 100 persone si sta già dirigendo verso l'area controllata. Domani li incontreremo a Zaporizhzhia. Grato al nostro team! Ora, insieme alle Nazioni Unite, stiamo lavorando all'evacuazione di altri civili dall'impianto" , ha scritto nel pomeriggio di ieri il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, che da giorni chiedeva alla Russia di sospendere i bombardamenti sull'impianto per permettere l'evacuazione dei tanti civili presenti.
Il complesso siderurgico di Azovstal, fatto di bunker e di labirinti di tunnel, è l'ultimo avamposto di resistenza delle forze ucraine a Mariupol, tra le quali il battaglione Azov. L'impianto è stato costruito in epoca sovietica e la sua struttura è talmente complicata che i soldati russi non possono fare irruzione al suo interno. Questo implica che per spezzare la resistenza dell'ultima sacca di soldati ucraini, l'acciaieria Azovstal è stata sventrata con missili e bombe caduti copiosi nel corso delle ultime settimane. Secondo il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, l'esercito russo ha ucciso il doppio delle persone che furono massacrate in due anni dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale: "I nazisti uccisero circa 10.000 civili a Mariupol. Gli occupanti russi ne hanno uccisi 20.000 in due mesi. Oltre 40.000 persone sono state trasferite con la forza".
L'evacuazione è stata confermata in serata con una nota anche dal ministero della Difesa russo, che quantifica il numero di evacuati in 80 persone: "Coloro che volevano partire per le aree controllate dal regime di Kiev sono stati consegnati ai rappresentanti delle Nazioni unite". Una volta portati fuori dall'impianto, i civili sono stati trasferiti nell'insediamento di Bezimenne, nel territorio dell'autoproclamata repubblica filo-russa di Donetsk dove, poi, è intervenuta l'Onu. Al netto delle 80 persone che sono riuscite e scappare da Azovstal, ci sarebbero ancora circa 500 civili all'interno dell'impianto siderurgico.
Nella notte, però, stando a quanto riferisce la Cnn, la Russia ha ripreso i bombardamenti sul complesso di Azovstal. L'evacuazione dei civili dovrebbe riprendere nella mattinata di oggi, quando è prevista anche l'evacuazione dei civili asserragliati in altre zone della città di Mariupol, sotto assedio da lunghe settimane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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