Il faccia a faccia tra Barack Obama e Vladimir Putin a margine del G20 di Antalya non è stato risolutivo. Tra il Cremlino e la Casa Bianca persistono forti differenze. Un abisso incolmabile emerso già ieri al termine dell'incontro e che oggi viene confermato da Dmitri Peskov. "La Russia e l’Occidente hanno capito la necessità di cooperare nella lotta al terrorismo internazionale - ha spiegato il protavoce del Cremlino - ma un accordo è impossibile perché l’Occidente è diviso nei suoi approcci alla lotta a questo fenomeno".
Si apre oggi ad Antalya, in Turchia, la seconda giornata del G20. Un summit dominato dal tema del terrorismo, che ha terminato la prima giornata, mentre ancora era in corso la cena di lavoro dedicata alla sicurezza e alla crisi degli immigrati, con la notizia dei raid aerei francesi su Raqqa, la capitale dello Stato islamico in Siria. Dieci cacciabombardieri francesi sono decollati simultaneamente da Giordania e Emirati Arabi Uniti. Il ministero della Difesa di Parigi ha indicato tra gli obiettivi colpiti nei raid un centro di comando, una struttura di reclutamento di jihadisti, depositi di munizioni e un campo di addestramento. La missione è stata portata a termine in coordinamento con le forze degli Stati Uniti. I problemi, però, restano. Il breve faccia a faccia tra Putin e Obama non ha sortito gli effetti sperati. "Sarebbe assolutamente irrealistico aspettarsi che un incontro di 20 minuti possa comportare una svolta ma il colloquio è stato sicuramente costruttivo", fa notare Peskov che, però, apprezza dell'Unione europea il tentativo di comprendere la necessità di questa cooperazione. "Ma raggiungere un accordo tra la Russia e l’Occidente è impossibile perché non esiste un’idea di Occidente, ogni Paese ha la propria posizione e il proprio atteggiamento verso i diversi segmenti del problema della lotta al terrorismo - spiega ancora - se pensate che l’Occidente sia unito nei suoi approcci al 100% vi sbagliate".
Dopo il faccia a faccia con Obama, Putin ha continuato gli incontri bilaterali. In mattinata ha visto il premier inglese David Cameron a cui ha ribadito la necessità di "unire le forze nella lotta contro il terrorismo". Le relazioni tra la Russia e il Regno Unito non stanno vivendo il migliore dei periodi. Ma Putin ha cercato di stemperare le tensioni ammettendo un po' di ripresa, anche grazie alla commissione intergovernativa.
"Ora - ha aggiunto - è necessario analizzare quanto è stato fatto in precedenza, guardare al futuro e delineare piani di sviluppo specifici". Subito dopo è stata la volta del premier Matteo Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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