Il 44% dei tedeschi vieterebbe l'ingresso ai musulmani nel Paese. E il 40% sarebbe favorevole al ritorno di una dittatura. Sono i risultati di un recente studio condotto dall'Università di Lipsia, in collaborazione con le fondazioni intitolate a Heinrich Boell e Otto Brenner, che ha intervistato un campione di oltre 2400 persone in tutta la nazione tra maggio e luglio di quest'anno.
I risultati sono stati presentati pochi giorni fa a Berlino, e il quadro che ne viene fuori è quello di un Paese sempre più insofferente verso gl immigrati, specie quelli di matrice islamica, verso i quali i sentimenti negativi sono "forti in maniera preoccupante" a detta dei ricercatori. Oltre il 50% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi "straniero in patria" a causa dell'elevato numero di immigrati musulmani, un terzo ha espresso posizioni apertamente ostili verso gli stranieri, il 43% è d'accordo con la frase "in certe condizioni la dittatura è la migliore forma di governo dello Stato" (26% all'Est e 17% all'Ovest) e quasi il 40% guarda con favore al possibile ritorno di un regime autoritario. Interpellati direttamente sul nazismo, il 22% ha risposto che questo "ha avuto anche effetti positivi".
Il rigetto nei confronti dell'immigrazione di massa è un fenomeno in crescita secondo i ricercatori guidati da Oliver Decker ed Elmar Braehler: nel 2010 solo un terzo degli intervistati si riteneva "straniero" a causa degli immigrati, e se adesso il 44% dei tedeschi "vieterebbe l'ingresso dei musulmani nel Paese" questo sarebbe da ricondurre al boom di ingressi avvenuto nel 2015.
Tra gli altri dati sottolineati dai ricercatori, il 36% degli intervistati ritiene che gli stranieri vengano solo a
"sfruttare il nostro stato sociale", oltre un quarto di loro li "rispedirebbe fuori dalla Germania se venissero a mancare i posti di lavoro" e si registra un drastico calo dell'"inibizione ad esternare idee di estrema destra".
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