Giovane migrante incinta prova a scavalcare il muro tra Usa e Messico, ma precipita e muore

La ragazza, tentando di superare il muro tra Texas e Messico, è precipitata da un’altezza di oltre sei metri, procurandosi emorragie e fratture gravissime

Giovane migrante incinta prova a scavalcare il muro tra Usa e Messico, ma precipita e muore

Una ragazza migrante incinta è morta dopo essere precipitata, questo sabato, dal muro che segna il confine tra Stati Uniti e Messico. La vittima era una guatemalteca di soli diciannove anni. La tragedia si è consumata nei pressi di El Paso, in Texas, e dimostrerebbe, a detta delle autorità americane, che gli immigrati, pur di entrare illegalmente in territorio americano, sarebbero ormai pronti a compiere gesti sempre più pericolosi e irresponsabili.

In base alla ricostruzione dell’incidente fatta dalla Bbc citando il ministero degli Esteri del Paese ispanico, la giovane in dolce attesa, Miriam Stephany Girón Luna, si era recata nei pressi dello sbarramento confinario in compagnia di un ragazzo ventiseienne, presumibilmente il padre del piccolo che lei portava in grembo.

Avvicinatisi al muro anticlandestini, la ragazza avrebbe iniziato ad arrampicarsi sulla recinzione metallica che separa il Texas dal Messico, concludendo però tragicamente la sua iniziativa.

Miriam è infatti precipitata dalla barriera, impattando al suolo dopo un volo da più di sei metri di altezza. Il ragazzo che accompagnava la malcapitata, spiega l’emittente britannica, ha quindi provato a cercare dei potenziali soccorritori, avvistando alla fine degli agenti della polizia di frontiera statunitense.

Gli uomini dell’agenzia federale per la difesa dei confini hanno subito chiamato un’ambulanza, che ha trasportato d’urgenza in un ospedale di El Paso la diciannovenne incinta. Lì, i medici hanno constatato le gravissime condizioni di salute della paziente: emorragia cerebrale, lacerazioni al fegato e ai reni, fratture al bacino.

Miriam è stata quindi sottoposta a una serie di interventi chirurgici d’emergenza, che però non sono riusciti a salvarle la vita. Il personale sanitario, nonostante il destino della guatemalteca fosse segnato, hanno comunque provato a fare sopravvivere il feto, ma anche quest’ultimo non ce l’ha fatta.

Una volta confermato il decesso della diciannovenne e del piccolo che portava in grembo, le autorità della nazione di origine della Girón, fa sapere l’organo di informazione londinese, hanno affermato che la vittima era al settimo mese di gravidanza. Per la polizia di frontiera Usa, invece, la malcapitata era all’ottavo mese di gestazione.

A detta della Bbc, la ragazza morta era impiegata in Guatemala come assistente sociale ed era anche una reginetta di concorsi di bellezza. Negli ultimi anni di vita, Miriam aveva maturato il desiderio di recarsi negli Stati Uniti per assicurare un maggiore aiuto economico alla propria famiglia.

Sempre all’indomani della conferma della morte in ospedale della giovane migrante, il ministero degli Esteri guatemalteco, citato dall’emittente, ha inoltre comunicato di avere avviato l’iter per il rimpatrio del ventiseienne che viaggiava insieme alla ragazza tragicamente scomparsa.

Secondo Gloria Chavez, a capo delle forze dell’ordine americane che presidiano la frontiera Usa nei pressi di El Paso, la morte della Girón sarebbe da attribuire, riporta il network londinese, ai “trafficanti di esseri umani”, in quanto sarebbero stati proprio loro a incoraggiare e ad aiutare la ragazza ad arrampicarsi sul muro confinario per entrare illegalmente

in Texas.

La Chavez ha quindi promesso il pugno di ferro, da attuare in collaborazione con le istituzioni messicane, contro le gang che si arricchiscono illudendo e mettendo in pericolo i migranti di tutto il Centroamerica.

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