La guerra tra Italia e Francia ora si combatte sulle sigarette

La decisione dell'Assemblea nazionale francese di abbassare da quattro a uno il numero di stecche di sigarette, che si possono importare dall'Italia ha scatenato un caso al confine italo francese di Ventimiglia

La guerra tra Italia e Francia ora si combatte sulle sigarette

Le avvisaglie si erano già avute con quelle inspiegabili code per entrare in Francia, all'indomani della riapertura delle frontiere con l'Italia, quando terminato il lockdown centinaia di francesi presero d'assalto le tabaccherie al confine di Ventimiglia, in provincia di Imperia. Quei controlli così serrati per tornare in Francia fecero subito temere una sorta di ritorsione commerciale non solo contro l'Italia, ma anche contro quei francesi espatriati per far incetta di "bionde" o di liquori, attratti dal prezzo sicuramente più vantaggioso.

Nel frattempo, il pacchetto di sigarette in Francia ha toccato più o meno i dieci euro e l'Assemblea nazionale transalpina ha deciso di abbassare da quattro a una sola stecca a persona il quantitativo di sigarette che i francesi potranno importare dall'Italia. La decisione è contenuta in un emendamento che non è ancora legge, ma che ha già scatenato un caso, tanto che il presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, ha già annunciato di aver informato gli uffici di Bruxelles della categoria.

"Una legge in Europa stabilisce che si possano portare quattro stecche di sigarette a persona attraverso i confini - afferma Risso -. Non si capisce perché i francesi debbano fare diversamente. Allora anche l’Italia potrebbe comportarsi allo stesso modo per difendersi da Paesi come la Slovenia, al cui confine avviene l’esatto opposto di quanto accade a Ventimiglia, con una forte penalizzazione per i nostri tabaccai. Ci stiamo attivando con i nostri uffici a Bruxelles per verificare quali interventi si possano attuare e come si possa intervenire sulla vicenda, che non riguarda soltanto le sigarette, ma anche sigari e tabacchi trinciati, a loro volta limitati dalla nuova norma francese".

Anche se la legge non è ancora stata approvata in via definitiva, la vicenda ha ugualmente suscitato indignazione. "Se l’emendamento proposto all’Assemblea nazionale francese venisse approvato - conclude Risso - le sigarette che si potrebbero portare oltre confine, sempre a persona, diminuirebbero da quattro stecche ad una sola; i sigaretti passerebbero da 400 a 100, i sigari da 200 a 50 e i tabacchi trinciati scenderebbero da un chilo a 230 grammi".

Non meno deciso è lo sfogo di Marcello Orengo, di frazione Latte, a Ventimiglia, titolare della prima tabaccheria in Italia non solo come posizione geografica, ma anche come volume d'affari. "Guardando bene la legge, si nota che si parla di una sola stecca trasportabile per veicolo. È assurdo.

La Francia non può fare leggi a proprio piacimento, in barba all’Europa. Nella zona di frontiera da sei tabaccherie siamo scesi a due, perché ormai tenere aperta un’attività di questo tipo era diventato un debito. Ora che si intravedeva una certa ripresa, arriva una nuova penalizzazione".

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