I non abbienti? Prego, passino dal retro. A New York infuria da giorni una polemica sul complesso residenziale "The Edge", costruito a Brooklyn, quartiere Williamsburg, dove a ricchi e poveri sono stati destinati due ingressi diversi, a seconda della destinazione: case popolari o costosissimi attici vista fiume.
Una vista mozzafiato sullo skyline di Manhattan, "The Edge" è il risultato di un'iniziativa lanciata nel 2009 dall'allora sindaco Micheal Bloomberg, che puntava a modificare il piano regolatore inserendo una quota obbligatoria di edilizia popolare nei quartieri di lusso destinati ai soli super ricchi. In cambio, ai costruttori veniva consentito di occupare più metri quadrati di quanto non ne consentisse la legge.
Così, una volta affidato il progetto in mano ai costruttori, è sorto un palazzo diviso di fatto in due: da una parte gli esclusivi appartamenti dei ricchi, con portieri, Spa e piscine, tutti con vista sul fiume e sui grattacieli del centro città. Dall'altra, sul retro, le case dei poveri, affittate a prezzi popolari e incustodite.
Christina, un'abitante delle case popolari, racconta a La Stampa: "Nascondere la realtà è inutile. Questa è la nuova segregazione, perché nella zona dei poveri abitano solo persone delle minoranze, cioè neri e ispanici. È una discriminazione che nasce dai soldi, ma poi riguarda l’insieme dei rapporti umani, e crea molta tensione".
Ora che l'esperimento sta per essere esportato anche a Manhattan, il sindaco Bill De Blasio sembra voler eliminarlo: troppo imbarazzante per la sua politica di sinistra.
Peccato però che cinque anni fa, quando era sindaco Bloomberg, l'attuale primo cittadino, allora semplice consigliere, avesse votato a favore del progetto.Adesso De Blasio ha annunciato la costruzione di 80.000 alloggi popolari e i condomini con il doppio ingresso a seconda della classe sociale rischiano di diventare una pietra di paragone davvero troppo scomoda.
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